L'ALLENATORE
Cornacchini ci rimane male "Non meritavamo questo ko"
Brucia la sconfitta per le modalità con cui è maturata
Non contava molto, ma ci è rimasto male comunque Giovanni Cornacchini. Brucia la sconfitta di Roccella, soprattutto per le modalità con cui è maturata: grida vendetta il rigore concesso all’ultimo minuto di recupero ai calabresi per un fallo di mano inesistente di Valerio Di Cesare che, in realtà, aveva addirittura le braccia dietro la schiena, nonché attaccate al corpo. «Non mi piace come è stato trattato il Bari: né qui a Roccella, né in generale», afferma con convinzione il tecnico biancorosso. «Per carità, sbagliamo noi e possono sbagliare pure gli arbitri. Tuttavia, siamo la squadra che ha dominato il girone: abbiamo avuto sei rigori a favore e ben otto contro: non mi sembrano numeri conformi a una squadra che ha vinto il campionato. Tante volte alcune decisioni hanno destato perplessità. Nel match con il Roccella in particolare, sembrava che l’arbitro non vedesse l’ora di assegnarci contro un penalty. Di Cesare aveva le mani dietro la schiena: non capisco come sia possibile prendere una decisione del genere. Peraltro, il guardalinee era posizionato perfettamente: si chiamano collaboratori proprio perché dovrebbero aiutare i direttori di gara a non sbagliare. Dispiace molto aver perso questo match. C’è rammarico per i tanti tifosi che ci hanno seguito anche in questa occasione: sono stati strepitosi. Ma dispiace pure per i ragazzi. Perché siamo venuti qui con l’intenzione di giocare la nostra gara, con professionalità e impegno, anche se la posta in palio era relativa. Non abbiamo subito praticamente nulla: la punizione valsa il vantaggio del Roccella che eravamo riusciti a recuperare. Poi più niente. Onestamente non meritavamo proprio di perdere e non volevamo chiudere così la stagione regolare». Da domenica prossima scatterà la poule scudetto sulla quale Cornacchini alle idee chiare. «L’obiettivo principale - afferma il coach di Fano - era riportare immediatamente il Bari tra i professionisti e per riuscirci abbiamo impiegato moltissime energie fisiche e mentali. Ma vogliamo onorare al meglio questa coda di stagione, provando ad arrivare fino in fondo questa competizione. Non a caso, ho risparmiato i calciatori sotto diffida (nemmeno convocati Mattera e Floriano, mentre Bolzoni e Piovanello sono rimasti in panchina, ndc), così come mi auguro che Brienza possa raggiungere la migliore condizione dopo l’infortunio. Voglio affrontare la poule scudetto con tutti gli uomini a disposizione per giocarla al massimo delle nostre possibilità». In attesa di sapere quale compagine tra Avellino e Lanusei completerà il gironcino di qualificazione alla fase finale, domenica prossima l’av - ventura verso il tricolore comincerà con il Picerno. «Un avversario di grande valore», dichiara Cornacchini. «Ha avuto la meglio nel girone H, uno dei più complicati della categoria. Sarà un match da preparare bene, contro un avversario rodato nel suo 5-3-2 ed anche in grado di sciorinare un buon calcio». Solitamente non si dilunga sui singoli, Cornacchini. Tuttavia, fa un’eccezione per Demiro Pozzebon. Anche ieri il 30enne romano, schierato anche per l’indisponibilità di Simeri colpito da un forte attacco febbrile, ha sprecato una chance da titolare, con una prova decisamente incolore, prolungando un digiuno che si protrae addirittura da sei mesi, nonché da 26 gare: davvero troppo per uno dei big annunciati dell’organico biancorosso. «Probabilmente Demiro non sta passando un gran momento - spiega Cornacchini -, ma non c’è motivo di farne un caso. Come ho sempre detto, l’obiettivo conta più dei singoli e noi abbiamo tagliato il nostro traguardo con l’aiuto di tutti. Nessuno escluso».