sanità

Al «Sarcone» di Terlizzi cercansi anestesisti ce n'è solo uno in servizio

L’allarme è tutto contenuto in una lettera inviata tra gli altri anche al direttore generale dell’Asl Bari, Vito Montanaro e al direttore di presidio Angela Leaci, sottoscritta da quasi tutti i dirigenti medici dell’ospedale

TERLIZZI - Nell’ospedale «Michele Sarcone» di Terlizzi continua la penuria di anestesisti e ora la situazione preoccupa non soltanto i cittadini e gli esponenti della politica, quanto gli stessi operatori sanitari. L’allarme è tutto contenuto in una lettera inviata tra gli altri anche al direttore generale dell’Asl Bari, Vito Montanaro e al direttore di presidio Angela Leaci, sottoscritta da quasi tutti i dirigenti medici dell’ospedale.

La missiva è un vero Sos con il quale gli stessi medici sottolineano «la necessità di implementare gli standard assistenziali con la presenza h24 dell’anestesista-rianimatore e del cardiologo, al fine di garantire la pronta assistenza al paziente critico che giunga in pronto soccorso o già degente». La situazione è delicata: nelle ore serali o nei giorni festivi qui non c’è un anestesista in pianta stabile. Le ambulanze già da mesi prendono altre strade (sono ancora sospesi gli interventi d’emergenza in Chirurgia) e se un paziente ricoverato dovesse aver bisogno di un intervento urgente... La situazione è al si salvi chi può: proprio nei giorni scorsi un altro anestesista vincitore di concorso interno è stato trasferito nel presidio territoriale di Bitonto, mentre un’altra giovane anestesista assegnata a Terlizzi in realtà risulta impiegata all’«Umberto I» di Corato. Così di fatto a Terlizzi c’è un solo un anestesista in servizio attualmente, cui si aggiunge un professionista consulente esterno e i cosiddetti reperibili, i medici cioé che vengono chiamati alla bisogna in caso di emergenza.

Una situazione diventata ormai insostenibile come confermano gli stessi medici: «L’istituto della reperibilità notturna e festiva - scrivono sempre i dirigenti di reparto del «Sarcone» - non assicura l’intervento urgente ». La questione riguarda anche i cardiologi. Dopo le ore 20 al «Sarcone» i referti degli elettrocardiogrammi vengono effettuati a distanza via fax attraverso medici che si trovano nei presidi di Corato o Molfetta.

Intanto, nel bollettino regionale pubblicato a febbraio, l’ultima versione del piano di riordino ospedaliero conferma la chiusura entro il prossimo giugno dell’ospedale di Terlizzi come presidio di base e la sua riconversione a struttura per lungodegenza e riabilitazione. Del presidio di primo livello del Nord Barese, invece, nessuna novità al punto che il sindaco Ninni Gemmato ha chiesto lumi al governatore Michele Emiliano.

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