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Ilva, al via la copertura dei parchi minerari Alta tensione tra istituzioni

ROMA - Partono i lavori della copertura dei parchi minerari dell’Ilva di Taranto. Li farà la società friulana Cimolai, scelta dall’Amministrazione Straordinaria che anticiperà i costi per poi rivalersi su ArcelorMittal quando si perfezionerà la cessione degli asset del gruppo italiano. Domani si apre il cantiere del Parco minerali, a giugno partirà la copertura dei Parco fossili. I tempi previsti per la realizzazione delle opere sono 24 mesi per ogni parco. Dunque il 2020 sarà l’anno senza polveri.
Intanto resta alta la tensione fra istituzioni centrali e locali mentre i sindacati, impegnati in tavoli che qualcuno di loro definisce «quasi virtuali», chiedono di poter capire finalmente se ArcelorMittal è disponibile a garantire tutti e 14.000 di addetti del gruppo Ilva.

A due giorni dalla lettera dei quattro ministri (Ambiente, Salute, Sviluppo Economico e Mezzogiorno), che respinge in larga parte le richieste del Comune di Taranto e della Regione Puglia pur aprendo a un accordo di programma per Taranto, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano resta ancora silente. La Regione però sembra intenzionata a disertare l’«Osservatorio Permanente per il Monitoraggio dell’Attuazione del Piano Ambientale» dell’Ilva convocato per il 13 febbraio: «La Regione Puglia più volte invitata a nominare un proprio rappresentante, non ha ritenuto di provvedere» scandisce secca una nota del ministero dell’Ambiente.
Più conciliante il presidente del consiglio Paolo Gentiloni che parla di un Governo «aperto al dialogo» ma ben intenzionato a «non far scappare gli investitori». Il premier è rispettoso del «punto di vista del presidente della Puglia, del sindaco di Taranto: lo interpreto - dice - come il tentativo legittimo di ottenere le condizioni migliori, ma non credo che gli enti locali lavoreranno per far saltare l’investimento».

Un investimento che per diventare effettivo deve ancora superare alcuni passaggi. Il primo, non in ordine di tempo, è l'ok dell’Antitrust Europeo. Nodo sul quale oggi è ritornato Aditya Mittal, direttore finanziario e responsabile della attività europee, nonché erede dell’impero ArceloMittal, durante la presentazione dei conti 2017 (in crescita e col ritorno al dividendo) «Stiamo lavorando con la Commissione Europea» sull'Ilva e i «negoziati con l’Ue dovrebbero chiudersi ad aprile» ha detto. Il manager ha ancora una volta mostrato il suo apprezzamento per Ilva: «E' una grande opportunità per Arcelor Mittal, ha delle ottime prospettive grazie ai bassi costi». L'obiettivo è quello di rilanciarla facendola tornare «il leader italiano dell’acciaio» annunciando una «ristruttura adeguata per «le attività attualmente non sfruttate a pieno». Quanto agli investimenti ambientali, nelle slide diffuse per la conference call si specifica che nel 2018 saranno investiti 240 milioni di euro. Si tratta della prima tranche dei 1.150 milioni annunciati per l’ambientalizzazione che saranno spalmati su 7 anni.

Intanto vanno avanti i tavoli al Mise. Oggi si è entrati più nel dettaglio, ma i sindacalisti, dopo due giorni di slide cominciano ad accusare un certo nervosismo. Ancora non si riesce a parlare di esuberi. Tutte le sigle sono concordi nel chiedere l'assunzione di tutti i circa 14.000 effettivi in capo ad ArcelorMittal e vogliono quindi stringere andando sul concreto, posizioni differenti cominciano a profilarsi sui tempi di un accordo. Fim e Uilm vorrebbero una decisione in tempi stretti «finché il governo è in carica», mentre la Fiom non vorrebbe un accordo «mentre ancora è in atto uno scontro istituzionale». (di Maria Gabriella Giannice, ANSA)  

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MELUCCI: CIMOLAI DOVEVA MOSTRARE A TARANTO I LAVORI - «Siamo contenti che nella giornata di domani l’operatore voglia presentare a selezionati interlocutori il progetto della copertura dei parchi minerali di Taranto che, al netto degli spot di alcuni, viene finalmente avviato, dopo inspiegabile ritardo, soltanto grazie alla pressione di questi mesi da parte degli enti locali. Certo, spiace rilevare che Cimolai non abbia ancora ritenuto di voler mostrare il proprio lavoro anche al Comune di Taranto». Lo afferma il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci riferendosi alla conferenza stampa convocata per domani dal gruppo friulano Cimolai, che si è aggiudicato la commessa per la copertura dei parchi minerali dell’Ilva.
Va «considerato - ha osservato Melucci - che l’opera per la sua imponenza sarà visibile dallo spazio e sarà beneficiaria di una classificazione a volumi tecnici, dunque particolarmente agevolata in termini di oneri urbanistici, per effetto dei copiosi interventi ministeriali di questi anni. Ma, ormai, quando si parla di Ilva ci siamo abituati - ha chiosato il primo cittadino - a ben altre 'dimenticanzè nei confronti della comunità ionica. Ora aspettiamo il vero e proprio cantiere e auguriamo buon lavoro a tutti». 

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