La testimonianza
«I soldi della Sud Est in quadri e voli privati»
Ascoltato in tribunale Mazzocchi, prestanome della Varsa nel processo a Fiorillo per le carrozze d’oro: «In Polonia decideva tutto Beltramelli»
BARI - La Varsa, la società polacca che ha intermediato i treni e le carrozze d’oro acquistate da Sud-Est, era amministrata da un perito aeronautico reinventato commercialista a Varsavia. E Marco Mazzocchi, imputatoa Bari insieme ad altre cinque persone per la presunta truffa degli Atr e dei vagoni di seconda mano ha raccontato ieri in Tribunale che Varsa, attraverso il suo amministratore di fatto Carlo Beltramelli, spese almeno 700mila euro per acquistare quadri di valore, sculture del Canova, tappeti, Rolex e per noleggiare un aereo privato.
L’udienza che si è svolta ieri davanti al giudice Laura Calzolaro ha dunque fatto emergere i conti della Varsa, gli stessi su cui all’epoca delle indagini la Procura non ritenne di dover svolgere una rogatoria internazionale come richiesto dalla Finanza. «Ci furono - ha raccontato Mazzocchi - uscite per 700mila euro che prosciugarono i conti correnti in prossimità delle scadenze per il pagamento delle imposte. E fu per questo che a maggio 2009 mi dimisi dall’incarico di amministratore che Beltramelli mi aveva affidato nel 2005». In quei quattro anni, secondo Mazzocchi (che ha ammesso una serie di precedenti penali ma ha spiegato di non poter essere considerato latitante), Varsa aveva firmato solo due contratti, tra cui uno era il contratto di agenzia con la società polacca Pesa: è in base a quel contratto che, poi, Beltramelli avrebbe negoziato con Sud-Est la fornitura dei treni Atr.
La difesa di Beltramelli (avvocati Vincenzo Rizzo e Ivan Iurlo) ha depositato le fatture per gli acquisti effettuati da Beltramelli: 200mila euro spesi presso l’antiquario Maurizio Nobile di Bologna il 9 marzo 2009 per una serie di dipinti, 29mila presso l’enoteca Posillipo per l’acquisto di vini, 148.500 euro alla società di noleggio Jetplanet, 50mila a un architetto di Milano per non meglio specificate ricerche di marketing, 12.500 euro a un venditore di San Marino per un Rolex Gmt. «Chiesi a Beltramelli dove fossero tutti questi beni - ha dichiarato Mazzocchi - e mi disse che ce li aveva lui a casa».
Mazzocchi ha insomma detto che il suo compito era di «temporary manager», ma che tutte le decisioni (e i movimenti bancari) erano in capo a Beltramelli. «Ci sono - ha spiegato - parecchi documenti con firma apocrifa. Dietro il contratto per le carrozze di seconda mano c’era una logica di profitto: l’acquisto delle carrozze, sommati tutti i costi per il revamping ed effettuata la vendita dava un utile per la Varsa ma questa valutazione poteva farla solo un esperto del settore ferroviario quale è Beltramelli». La difesa dell’imprenditore di Bologna (professor Stortoni) ha però fatto notare che Varsa ha sempre adempiuto al pagamento delle imposte in Polonia e che il rapporto con Mazzocchi si interruppe quando emersero i suoi precedenti penali.
L’udienza è stata aggiornata al 20 febbraio quando dovrebbe deporre un testimone polacco, Zygrfyd Zurawski, che ieri non si è presentato per motivi di salute. Subito dopo dovrebbero essere ascoltati gli imputati, compreso l’ex numero 1 di Sud-Est, Luigi Fiorillo. [m.s.]