BARI - Sulla mancata proclamazione nei giorni scorsi degli eletti nel Corecom Puglia, nonostante il consiglio regionale avesse votato e fosse stato eseguito lo spoglio delle schede, interviene con una nota il presidente dell’Assostampa di Puglia, Bepi Martellotta, invitando il presidente del Consiglio regionale e tutti i capigruppo «a riportare ordine in una vicenda paradossale, che dovrebbe essere incentrata sulla professionalità dei giornalisti chiamati a guidare il Comitato di controllo - come Assostampa aveva già sollecitato - non sulle loro presunte appartenenze politiche». Per il presidente del sindacato giornalisti pugliesi, «se di problema politico tra maggioranza e minoranza si tratta, che sia la politica a risolverlo, individuando le soluzioni normative più consone nei tempi e nei modi opportuni, in modo da restituire quanto prima dignità ai colleghi eletti o candidati e agibilità al Comitato di controllo».
Assostampa Puglia, prosegue Martellotta, «non può continuare ad assistere inerme al pasticcio che sta accadendo nel Consiglio regionale, da mesi avvitato sull'elezione dei nuovi componenti e martedì prossimo chiamato a proclamare i colleghi eletti dallo stesso Consiglio. Si paventa addirittura di annullare quella votazione, semplicemente perché non rispondente agli accordi tra maggioranza e opposizione. Ci chiediamo - prosegue Martellotta - per quanto tempo ancora i nomi, la professionalità e la dignità dei colleghi coinvolti debbano essere calpestati ora con interpretazioni normative, ora con artifici legislativi utili alle logiche del manuale Cencelli, ma non agli obiettivi stessi per cui il Corecom è costituito».
Martellotta fa riferimento, in particolare, a «presunte incompatibilità sollevate in un caso per incarichi - tra l’altro non contrattualizzati e retribuiti - presso il Pd regionale, in modo da sancire l’esclusione dell’eletta». Per il presidente dell’Assostampa pugliese, se queste incompatibilità esistono realmente «andavano risolte evidentemente prima dell’elezione suggellata dall’Aula», ma «laddove sussistessero e fossero proibite dalla legge», il Consiglio «dovrebbe annullare le elezioni di tutti i Corecom degli ultimi 17 anni, visto che diverse componenti il Comitato, nelle precedenti legislature, hanno svolto incarichi di comunicazione per autorevoli esponenti politici del centrodestra e centrosinistra o addirittura ricoperto ruoli dirigenziali nei partiti».