L'evento di Fronte Dem
Emiliano e il suo... «Divenire» «Lo statuto Pd dice Renzi ma Gentiloni premier è meglio»
BARI - Per Statuto il candidato premier del Pd è il segretario Matteo Renzi, «ma questo non impedisce ad altri di candidarsi». Lo ha detto oggi a Bari il leader di Fronte democratico e presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a margine di un evento della sua area, "Divenire - Fronte Democratico verso la conferenza programmatica del Pd" sui temi dell’ambiente, della conoscenza, del risparmio, del benessere sociale, della libertà e della lotta alle mafie. Emiliano ha sottolineato che «lo Statuto del Pd stabilisce che il segretario è il candidato premier in linea di principio, ma se il segretario dice che io non voglio essere candidato si apre una discussione più ampia. Che poi è quello che avevo suggerito promuovendo l’ipotesi della candidatura di Gentiloni». «Perché Gentiloni - ha aggiunto Emiliano - darebbe peraltro continuità ed essendo il presidente del Consiglio in carica rappresenta l’uomo politico del centrosinistra con maggiore gradimento da parte degli italiani. Questo lo terrei sempre da conto».
LA QUESTIONE PRIMARIE - «Noi rischiamo di fare delle primarie, di spingere probabilmente anche gli altri schieramenti a farle, senza poi arrivare nessuno dei due al 40%, non avere la maggioranza e dimostrare che l’unico modo per fare politica è quello del M5s, cioè di essere un partito unico. Ma agevolare in questa maniera il M5s mi sembrerebbe un errore», ha detto Emiliano, precisando che «la questione delle primarie ha un senso nella misura in cui abbiamo una legge elettorale che consenta di presentare un progetto politico, una maggioranza, quindi una coalizione e dunque un leader che, nel momento in cui guida questa coalizione, verrà proposto al predisposte della Repubblica come un possibile presidente del Consiglio incaricato».
«Se viceversa - ha sottolineato - abbiamo un sistema elettorale proporzionale dove la coalizione, nella stragrande maggioranza dei casi, non raggiungerà il 40% e quindi non raggiungerà la maggioranza assoluta nei due rami del Parlamento, creare una rappresentazione verso il popolo italiano che ci sia un sistema di tipo maggioritario, senza che questo si verifichi nella sostanza, aumenterebbe lo scoperto degli italiani». «È evidente - ha aggiunto Emiliano - che le primarie vengano richieste dai partiti che stanno alla sinistra del Pd (Bersani ha lanciato quelle tra Renzi e Pisapia, ndr), per tentare di avere maggiore visibilità in vista delle elezioni. E se lo scopo delle primarie è solo quello di dare maggiore visibilità a raggruppamento alla sinistra del Pd, onestamente non hanno senso. Avremmo una leadership falsa» «se si cambia la legge elettorale come io chiedo da tempo, con un sistema che somigli a quello delle Regioni, con un premio di coalizione al 40%, è chiaro che le primarie per il leader della coalizione vanno fatte. Se viceversa il sistema rimane proporzionale e i partiti faranno le campagne elettorali tutti contro tutti, come secondo me è abbastanza probabile, non ha senso rappresentare al popolo italiano una leadership falsa, che non esisterebbe». «Perché avremmo - ha affermato - il leader di una coalizione che è in guerra permanente per portarsi via i voti gli uni con gli altri perché il sistema è proporzionale e non coalizionale».
LA LISTA CIVICA NAZIONALE - «Stiamo discutendo anche col segretario Matteo Renzi le modalità attraverso cui tenere dentro l'area del centrosinistra tutte quelle energie che non fanno parte del Pd, ma fanno parte dei molti progetti di governo delle città e delle regioni. E che nella sostanza sono liste civiche di centrosinistra che in molti casi ci consentono di governare città importanti come Lecce o regioni di grande immagine», ha detto Emiliano.
«Ovviamente - ha aggiunto - questo sistema elettorale non si presta a una alleanza con una lista aggiuntiva. Nel senso che il premio di maggioranza viene caricato tutto sulla lista che prende più voti nella coalizione e non sulla coalizione. E questo rende un pò più complicata questa operazione che però il Pd non esclude ancora».
«E io - ha sottolineato - mi auguro che questa ipotesi di una lista civica nazionale, alleata del Pd, che possa darci quella energia che in questo momento rischiamo di non avere, è una idea positiva. Ma con un sistema elettorale diverso dall’attuale che manderà tutti contro tutti».
«Stiamo per aprire - per Emiliano - una campagna elettorale dove ogni partito sarà avversario dell’altro, dove non si presenteranno progetti al Paese, dove non si voterà il presidente del Consiglio, dove non si voteranno i punti programmatici specifici. Il tutto verrà rimandato al dopo elezioni, e questo aumenterà il caos e la ingovernabilità del Paese». «Abbiamo ancora qualche settimana di tempo per modificare la legge elettorale», ha concluso.
LE PROPOSTE DI FRONTE DEM - «Le proposte su cui stiamo discutendo oggi a 'Divenirè - ha affermato Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera - sono figlie di confronti con compagni di partito che vengono da tutta Italia e con cui ci siamo spesso confrontati, insieme a Michele Emiliano, nei mesi che abbiamo alle spalle: banche, risparmio, economia circolare, internet of things, welfare, partecipazione e tante altre esigenze della società moderna. La società sta cambiando molto velocemente e serve un Partito Democratico che sappia interpretare la modernità che stiamo vivendo, partendo sempre dagli ultimi. Fronte Democratico arriverà alla prossima conferenza programmatica del Pd con proposte concrete e condivise da mettere a disposizione dell’intera comunità democratica».