contro il batterio killer
Xylella, corretta la legge ma tutele nelle zone infette
Dopo il richiamo dell'Ue, sì alle eradicazioni e aiuti anche ai vivaisti. Tra le misure: rimozione immediata della pianta malata e di quelle nel raggio di 100 metri, ma non per gli ulivi ancora sani o secolari
BARI - Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza - con il voto contrario del Movimento 5 stelle e l’astensione di Forza Italia, Ap e Direzione Italia - il disegno di legge che adegua le disposizioni regionali per la gestione della batteriosi da Xylella fastidiosa alle norme europee in materia. Per quanto riguarda le misure di eradicazione del patogeno, si prevede la rimozione immediata della pianta infetta, di tutte le piante notoriamente infette e delle piante che presentano sintomi della possibile infezione o sospettate di essere infette nel raggio di 100 metri, oltre all’abbattimento delle piante ospiti presenti, a prescindere dal loro stato di salute. Vengono inoltre specificati i siti, nel cui raggio di 200 metri il servizio fitosanitario regionale ha disposto la rimozione immediata di tutte le piante risultate infette. Sulla tutela degli ulivi monumentali, però, la legge stabilisce che non vanno rimossi ma isolati e specifica che la norma vale per le piante non infette ricadenti nel raggio di 100 metri di distanza dalla pianta infetta nella zona soggetta a misure di eradicazione. Al fine di sostenere la vitalità degli ulivi monumentali infetti, la sperimentazione scientifica è consentita nella zona infetta ad esclusione della zona di 20 km nella quale si applicano le misure di contenimento.
Per quanto riguarda l’accesso al fondo di solidarietà nazionale per la compensazione del mancato reddito a causa della batteriosi, la legge prevede che si applichi anche alle aziende vivaistiche non agricole, che producono cioè in substrati diversi dal suolo agrario.
«Le modifiche alla legge sulla Xylella approvate rischiano di essere un nuovo, clamoroso autogol della maggioranza nei confronti dell’Europa. Tutto per la deroga, assurda e demagogica, concessa agli ulivi monumentali: il salvataggio di quelli non infetti entro un raggio di cento metri dalla pianta infetta. Una licenza - dice Francesca Franzoso (FI) - che l’Europa non ammette. La commissione europea consapevole che l’infezione da Xylella può sfuggire alle analisi di laboratorio - sia perché la malattia potrebbe essere in fase iniziale sia perché potrebbe esserci una distribuzione eterogenea del batterio nella pianta - ha previsto rigorose misure di eradicazione per le piante attorno a quelle infette. Misure che non prevedono eccezioni. Questo regime di tutela nei confronti delle piante monumentali istituito oggi, invece, potrebbe nuovamente esporre il testo alle critiche dell’Ue, che stavolta potrebbe arrivare al deferimento della Puglia. Non solo. Considerata la velocità di avanzamento del batterio, col patogeno che continua ad espandersi verso nord, la legge approvata rischia di essere la condanna a morte per altre migliaia di ulivi sani».
«Parole, tante. Fatti, zero. Ritardi, imperdonabili. Confusione a gogò e dilettantismo inaccettabile: sulla peste che sta decimando gli ulivi pugliesi la Regione Puglia - attacca il senatore DiT Luigi D’Ambrosio Lettieri - è allo sbando e gli agricoltori sono lasciati soli nella incertezza più totale. Gli olivicoltori salentini che martedì manifesteranno contro questo immobilismo hanno ragione da vendere. Non basta aver approvato in extremis la legge di adeguamento delle disposizioni regionali a quelle europee. Europa che ha già aperto una procedura di infrazione contro l’Italia. Visto che le politiche del settore risultano quantomeno inadeguate - conclude il senatore - il presidente Emiliano batta un colpo e risponda immediatamente alle richieste degli agricoltori pugliesi, a cominciare dalla dichiarazione permanente dello stato di calamità naturale e dai conseguenti sgravi fiscali, previdenziali, dalla moratoria dei mutui bancari per tutta la filiera e dalla nomina di un commissario straordinario perché una emergenza del genere – che rischia di assumere ulteriore gravità vista la notizia della diffusine del batterio in Spagna anche sui mandorli – non può essere gestita in maniera ordinaria. E metta nelle condizioni tutti gli olivicoltori di procedere agevolmente sia agli espianti che al reimpianto di nuove cultivar resistenti al batterio della xylella fastidiosa».