Regione
Puglia, verso rimpasto in giunta pronti Caracciolo e Pisicchio
Le mosse di Emiliano: l'esterna Moschetti in quota Taranto sarebbe accreditata come new entry
BEPI MARTELLOTTA
BARI - Superate positivamente le elezioni amministrative, si fa più concreto per il centrosinistra, per i partiti ed i movimenti che compongono la maggioranza a sostegno del governo Emiliano, il rimpasto della Giunta regionale pugliese. La coalizione ne aveva già discusso il 29 maggio scorso aggiornandosi al dopo elezioni e il messaggio lanciato dal governatore era stato chiaro: prima i passaggi politici delle urne, poi le scelte sull’amministrazione. All’epoca era ancora ipotizzabile una corsa alle Politiche già in ottobre, ma - allontanato il fantasma dello scacchiere nazionale con una chiusura anticipata del governo Gentiloni - ora che i ballottaggi sono stati celebrati, è giunto il tempo di tirare le somme.
In questi giorni, sfogliata la fatidica margherita dei nomi, il presidente dovrebbe sciogliere la riserva confermando le ipotesi già circolate: due assessori in uscita e tre in entrata, visto che nel frattempo il governo regionale ha perso per strada il titolare della Cultura (l’ex assessore Liviano) e, con lui, anche la presenza di Taranto. Ed è qui che si innesta il ragionamento politico. Taranto, che già prima meritava una più adeguata rappresentanza nel governo, ora la merita ancora di più, visto l’esito elettorale che ha visto vincere il centrosinistra. Probabile un «pescaggio» dall’esterno, magari con l’inserimento di una donna che mantenga in equilibrio le quote rosa nel governo. Il nome che si fa avanti è quello di Annamaria Moschetti, pediatra del quartiere «Tamburi» nella città dell’Ilva, già cooptata dal governatore nel «collegio degli esperti» nonché animatrice della civica di centrosinistra che ha vinto a Palagiano. Un «simbolo» non di poco conto, insomma, da appuntare nel medagliere del governo. L’alternativa, quella di attingere dagli eletti in consiglio, lascerebbe poche chance: tutte scelte «maschili» e tutte già impegnate in ruoli apicali (si pensi al capogruppo Mazzarano), difficili da sostituire.
Gli altri due ingressi, invece, riguarderebbero la sostituzione dell’assessore all’Urbanistica (l’esterna Curcuruto) e quella dell’assessore all’Ambiente (Santorsola). Nel primo caso l’ipotesi più accreditata è di dare spazio alla lista Puglia con Emiliano, rimasta a bocca asciutta nelle assegnazioni dei posti in giunta, con l’ingresso di Pisicchio. Nel secondo, si punta a sostituire l’esponente della Sinistra con un esponente del Pd, anche lui della Bat, Caracciolo. La Sinistra, questo il ragionamento, è sovra-rappresentata nel governo (c’è anche il titolare del Lavoro, Leo) e sinora non ha funzionato l’integrazione tra Santorsola e il capo del Dipartimento Ambiente (Valenzano): quanto basta per puntare sull’attuale presidente della commissione ambiente in consiglio.
Il valzer in giunta, di conseguenza, ne aprirà un altro in via Capruzzi sulle presidenze delle commissioni: sia Pisicchio che Caracciolo ne sono titolari. E qui Emiliano potrebbe decidere di mandare un segnale agli alleati, quelli cioé con i quali si è lavorato gomito a gomito perché la tornata elettorale nei Comuni riuscisse vincente. Mdp-Art. 1 chiede a gran voce che Romano (presidente della commissione Sanità) entri nella squadra di governo, ma al massimo - visto pure lo «strappo» consumato ieri a Lecce - potrà ricavare una seconda presidenza di commissione. Si vedrà. Di certo c’è che i tempi stringono.
«Più che di rimpasto in senso tecnico - ragiona il segretario del Pd Lacarra - credo si debba parlare di rafforzamento. È evidente che sia indispensabile un’iniezione di forza ed entusiasmo». «Credo che tra qualche ora ci sarà la decisione di mettere mano alla giunta - dice il capogruppo Pd Mazzarano - e di rilanciare il programma. Una scelta normale e fisiologica».