La denuncia dell'Aned
Dializzati in vacanza Allarme per l'assistenza
L'associazione dializzati invia un documento alla Regione Puglia e illustra le criticità del servizio
Arriva l’Estate e la Puglia, col turismo che secondo i dati Itstat fa da traino alla sia pur timida ripresa economica, si scopre un po’ meno accogliente. A denunciare il disservizio è l’Amed, Associazione nazionale emodializzati, dialisi e trapianti che ha avviato il confronto con la Regione inviando una lettera, a firma del segretario regionale, il professor Michele Amati, a direttore del dipartimento promozione della Salute, del Benessere sociale e dello Sport per tutti,. Giancarlo Ruscitti commissario straordinario dell’Agenzia regionale per la Sanità,. Giovanni Gorgoni e al dirigente della sezione Strategie e governo della regione Puglia Giovanni Campobasso.
«L’Aned - spiega Amati - ha elaborato un documento che illustra le linee guida per definire i requisiti minimi per una efficiente dialisi turista in Italia. Questo documento è stato formulato sulla base delle esigenze espresse dagli utenti nostri soci e le segnalazioni che quotidianamente ci pervengono dai malati. Il nostro obiettivo è quello di proporre una collaborazione della fornitura del servizio, per renderlo più efficace ed omogeneo a livello regionale ed in prospettiva a livello nazionale. Chiedo di considerare questa mia nota come richiesta di aiuto per poter garantire al maggior numero dei pazienti dializzati una vita il più possibile normale e soddisfacente».
«Fermo restante che ormai con l’approssimarsi dell’inizio dei mesi estivi delle vacanze, c’e una pressante richiesta di effettuare dialisi turistica estiva, chiedo a nome dell’associazione di considerare questa mia nota come richiesta di aiuto per poter garantire al maggior numero di pazienti dializzati una vita il più possibile normale e soddisfacente».
Ma la lamentazione dei pazienti dializzati rappresentati da Aned riguarda anche «Una ulteriore richiesta - continua Amati - come da accordi nell’incontro del 17 maggio è quella riguardante il rimborso per l’esame della dialisi peritoneale, in quanto come recita la legge Regionale della Puglia n. 9 del 05/11/1991 modificato con la la legge Regione Puglia n° 23 del 04/07/1994, recante il seguente titolo: “Il contributo per il trattamento di dialisi peritoneale , annualmente rivalutabile in base all’aumento dell’indice Istat, è corrisposto sulla base di domanda dell’assistito corredata da certificazione rilasciata dal dirigente della Divisione di Nefrologia e dialisi sanitariamente, responsabile, attestante la durata del trattamento”. La mia domanda - chiude Amati - è a tutt’oggi quanto è il rimborso spettante al paziente in dialisi peritoneale?»