Record nel capoluogo jonico

Taranto, tutti vogliono fare il sindaco: 10 candidati, 37 liste

Centrosinistra diviso, simboli in soffitta, lo scontro tra Cinque Stelle e Cito

di FABIO VENERE

TARANTO - Dieci candidati sindaco, trentasette liste. Che segnano un record ma non cancellano le quattro incognite sul voto. La seconda città della Puglia si prepara al voto dell’11 giugno interrogandosi su quattro temi. Che possono condizionare i risultati elettorali. Anzi, determinarli. Tutto ciò mentre dall'altra sponda della Puglia, nel Foggiano, al comune di Faeto nessuno ha presentato la candidatura e per questo a giugno arriverà il commissario.
Ed allora, lo scenario elettorale tarantino è raffigurabile con un centrosinistra diviso, un centrodestra in campo con sembianze civiche ed alleato con «pezzi» progressisti. A questi due elementi, poi si aggiungano la valutazione del peso del consenso «verde» e, infine, lo scontro frontale tra Cinque Stelle e il movimento di Cito per conquistare il voto di protesta.
Questo, in estrema sintesi, è il quadro di riferimento. Ora, i numeri. Impressionanti. Da record. Anzi, la consegna delle liste in Municipio ha cancellato quello che sembrava essere un primato inattaccabile. Quello delle 31 liste in campo per le elezioni amministrative 2012. Ora, sulla scheda elettorale dell’11 giugno ce ne saranno sei in più. Tra partiti e movimenti civici, infatti, ce ne saranno 37 con un esercito di candidati al Consiglio comunale. In 1.149 si contenderanno i 32 seggi dell’aula consiliare. I candidati sindaco, invece, sono 10. Sarebbero stati, in realtà, 12 se Alfonso Alfano («Movimento Disoccupati») e Giuseppe Quaranta («Le due Sicilie») avessero raccolto il numero minimo di firme sufficienti.

Chi raccoglierà, dunque, il testimone lasciato da Ezio Stefàno? È difficile, praticamente impossibile, prevederlo. La frammentazione, anzi la balcanizzazione, non aiuta a svolgere quest’esercizio. L’unica certezza è che la sfida verrà definitivamente conclusa al ballottaggio. Se ne riparlerà, dunque, dopo la mezzanotte del 25 giugno. Il nuovo sindaco, chiunque sarà, cancellerà di fatto un record. Di quello delle (37) liste s’è già scritto, di quello di Stefàno si riporterà ora. In una città politicamente instabile, che è stata spesso guidata da commissari prefettizi, ha retto il Municipio per dieci anni consecutivi. Due mandati. Nonostante tutto, nonostante le critiche (soprattutto di matrice ambientalista), ha governato il Municipio negli anni del dopo dissesto e nel periodo di maggiore crisi occupazionale e sociali determinatasi dalla vicenda Ilva.

E chi, quindi, corre per il dopo - Stefàno? Sono in dieci. Il centrosinistra, nonostante l’intervento del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha convinto Capriulo al passo indietro, si presenta diviso in quattro candidati di area progressista. Quello «ufficiale» è l’imprenditore marittimo, Rinaldo Melucci, sostenuto da Pd, Psi, Alternativa popolare - Centristi e civiche. Ma nel campo di riferimento, lo tallonano l’ex presidente del Consiglio comunale, di recente espulso dal Pd, Piero Bitetti che guida un raggruppamento tutto civico. In lizza anche Massimo Brandimarte, ex giudice e sostenuto dal movimento civico vicino al sindaco Stefàno. Può considerarsi di area anche l’ex procuratore della Repubblica, Franco Sebastio, il pm anti Ilva, che nelle civiche che lo sostengono ha esponenti di Sinistra italiana e Rifondazione comunista.

Il centrodestra, ma con i simboli rivisitati e corretti in Forza Taranto e Direzione Taranto al posto di Forza Italia e Direzione Italai, sostiene la candidatura a sindaco di Stefania Baldassari, direttrice del carcere da ieri in aspettativa. Che, però, sottolinea molto il suo profilo civico rafforzato dalla presenza in coalizione di «pezzi» del centrosinistra.
Corrono anche per la acrica di sindaco l’ecologista Vincenzo Fornaro, allevatore vittima dell’inquinamento Ilva; l’ex dirigente della Provincia, Luigi Rmandini e l’ex direttore dell’Aci, Pino Lessa. E, infine, lo scontro frontale sul terreno del voto di protesta tra i Cinque Stelle (Francesco Nevoli candidato) e Cito (si candida il figlio Mario ma in campo è il padre, Giancarlo).  

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