Colti di sorpresa gli attivisti

No Tap, blitz della Polizia nella notte: sistemati gli ulivi

MELENDUGNO (LECCE) - Nel cuore della notte le ruspe hanno abbattuto le barricate erette dagli attivisti. I camion, con le gru a bordo, sono entrati velocemente nel cantiere. Lì gli operai hanno messo a dimora, nei vasi, gli ultimi 11 ulivi zollati e già espiantati dalla zona in cui sorge il cantiere per la costruzione del microtunnel del gasdotto Tap. L'operazione è stata consentita con un blitz della polizia in località San Basilio, a San Foca, marina di Melendugno. I manifestanti, che da settimane presidiano notte e giorno l’area (una cinquantina in tutto quelli presenti al momento del blitz), sono stati colti di sorpresa e, attraverso una cintura di uomini delle Forze dell’ordine, sono stati confinati in una zona in prossimità dell’ingresso del cantiere. Lì hanno dato vita ad una protesta fatta di slogan gridati contro la polizia.

Anche questi alberi, come i 200 già eradicati e trasferiti momentaneamente in una masseria, saranno reimpiantati non appena termineranno i lavori del microtunnel. Il blitz è stato deciso dopo l’incontro tenutosi ieri alla presenza del prefetto Claudio Palomba, dei vertici del consorzio e dei tecnici agronomi della Regione Puglia, durante il quale è stata ribadita la necessità di mettere a dimora gli ulivi che rischiavano di seccare. Secondo i tecnici dell’Osservatorio fitosanitario regionale e del Servizio provinciale dell’Agricoltura, aspettare dopo l'estate avrebbe comportato una morte sicura per gli ulivi zollati per via delle radici recise. Gli attivisti del comitato No Tap avevano invece chiesto che le piante non fossero eradicate e messe nei vasi, ma lasciate e curate sul terreno.

Le operazioni di travaso sono terminate in tarda mattinata senza incidenti. I manifestanti sono rimasti per tutto il tempo delle operazioni 'confinatì a ridosso del loro presidio manifestando con slogan e cori la loro contrarietà al progetto della multinazionale svizzera. L’uscita dei cinque camion di Tap dal cantiere al termine delle operazioni é stata accompagnata da un tentativo dei manifestanti di aprirsi un varco nel cordone si sicurezza eretto dagli agenti. Ma è stata una mossa inutile. Alla base della decisione di usare il dispiegamento di forze c'è la sentenza del Tar del Lazio che il 20 aprile ha bocciato il ricorso della Regione Puglia contro l’espianto e ha fatto ripartire i lavori preparatori del cantiere. Ora resta solo il giudizio della Consulta a cui la Regione Puglia si è rivolta perché ritiene sia stato violato il principio della partecipazione dell’ente regionale all’iter decisionale dell’opera, ritenuta strategica dal Governo. La Regione ritiene ingiusto che la Tap approdi su una delle spiagge più belle d’Europa e che si debbano costruire chilometri di gasdotto sotto il maggiore giardino di ulivi d’Italia.
Posizione identica a quella del Movimento No Tap, che su Fb dopo il blitz della notte scorsa, promette battaglia: «Non dormiremo più, non vi daremo pace, resisteremo fino all’ultimo. TAP non passerà, non illudetevi. Questa notte ci avete inseguito nelle campagne, ci avete identificato, ci avete braccato. Siamo partigiani di questa terra, siamo i partigiani che non vi daranno tregua».

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