Il Bari ferma la corsa del Frosinone e al San Nicola, davanti a 22mila spettatori, con un gol di Furlan nella ripresa costringe i laziali a cedere la testa della classifica alla Spal. I pugliesi, dopo un avvio sofferto, hanno disputato una partita agonisticamente rilevante, contenendo gli attacchi di Dionisi e compagni ma soprattutto mantenendo la lucidità per sferrare il colpo decisivo.
Il gol-partita è scaturito al 17' del secondo tempo da una brillante azione di Daprelà: il terzino ha servito un cross che ha tagliato l’area e ha consentito a Furlan di battere Bardi di testa, bruciando la marcatura di Mazzotta. Nel finale forcing dell’undici di Marino, ma Tonucci e compagni, anche grazie alla blindatura della mediana studiata da Colantuono con gli innesti di Macek e Romizi, ha tenuto botta senza lasciare grandi occasioni agli avversari. Il Bari consolida il quinto posto in classifica, galvanizzando una piazza sportiva che spinge per tentare di conquistare la promozione diretta.
«Abbiamo battuto la più forte del campionato, concedendo poco. La vittoria è giusta e c'era un rigore su Furlan. Mi dispiace contraddire il mio amico Pasquale Marino, ma noi abbiamo creato più occasioni pericolose": il tecnico del Bari Stefano Colantuono ha così commentato nel dopogara al San Nicola il successo contro il Frosinone.
«La prova di Daprelà e Furlan? Stanno tutti sul pezzo - ha spiegato - anche chi gioca meno. Chi ha sofferto di più, si è fatto trovare pronto. Con il 3-4-3 un gol così significa che abbiamo fatto bene tutti i movimenti». L’allenatore ha poi evidenziato le tante defezioni della vigilia. «Avevamo molti acciaccati. Non avevamo i terzini e Macek è stato recuperato in extremis stamani. Suagher l’ho perso dopo 20' per un problema al ginocchio». Ci sono anche recriminazioni per un rigore non fischiato dall’arbitro La Penna. «C'era un fallo su Furlan clamoroso, con chiara occasione da gol e rosso per Mazzotta». Infine l’analisi delle difficoltà riscontrate. «Nel primo tempo sapevamo che il Frosinone avrebbe palleggiato di più. Volevo creare maggiori pericoli offensivi - ha concluso Colantuono - ma dovevamo rimanere compatti dietro, avevamo un Frosinone con un potenziale offensivo notevole».