beffata la Puglia

Ci hanno tolto i Pendolini ci danno i treni-bidone

BARI - La promessa, se così si può chiamare, era di portare in Puglia gli Etr 600, ovvero i «Pendolini» di seconda generazione. Invece il prossimo anno arriveranno i Fyra, i treni di Ansaldo Breda che l’Olanda non ha voluto e che ora il gruppo Fs sarà costretto a comprare per motivi di geopolitica dei trasporti: dei veri e propri bidoni, che non hanno mai percorso un km e che, secondo i tecnici, non sono adatti al tracciato della linea storica tra Lecce e Caserta, dove dunque i tempi si allungheranno.

È sempre la solita storia, dunque. I convogli migliori finiscono sulle linee del Nord, dove - evidentemente - la clientela è più numerosa, i tassi di riempimento sono più alti e la resa economica è migliore. E al Sud arrivano i convogli meno performanti, oppure - come in questo caso - quelli che nessuno vuole.

Eppure chi segue i trasporti ricorderà che l’Etr 600 è stato visto in Puglia, tra Bari e Lecce, a cavallo tra 2008 e 2009. Era impiegato proprio sulla linea per la Capitale, ed era stato accolto con grandi promesse e grandi aspettative. Erano infatti i tempi in cui si parlava di diminuzione dei tempi di percorrenza, perché i treni per Roma cominciarono ad utilizzare la linea ad alta velocità dove i Pendolini possono toccare i 250 km l’ora. E infatti a dicembre 2008, per la prima volta, il Roma-Bari scese sotto le 4 ore: merito della linea veloce, certo, ma anche della soppressione di alcune fermate intermedie.

L’Etr 600 però è durato poco, circa due anni. I convogli, infatti, furono sottoposti a interventi tecnici di adeguamento delle dotazioni di sicurezza, e vennero tolti a rotazione dal servizio a partire dal 2010-2011. A saltare furono quelli in servizio sulle tratte della Puglia che, dopo il termine delle operazioni di adeguamento, non furono mai più rimessi sui binari meridionali. E infatti, da allora, il servizio viene espletato con gli Etr 485, anch’essi della famiglia dei Pendolini, ma più vecchio di tre anni, con un comfort diverso (gli allestimenti interni sono decisamente più poveri) e un diverso sistema di alimentazione elettrica poi modificato nel corso degli anni.

Va detto che gli Etr 485 e gli Etr 600 fanno tutti parte della famiglia dei Frecciargento, che secondo i dati ufficiali di Trenitalia percorrono ogni anno circa 8 milioni di km. Dunque, dal punto di vista commerciale, vengono considerati assolutamente intercambiabili. E nella famiglia Frecciargento finiranno pure gli ormai famigerati Fyra, che Trenitalia non ha ancora acquistato ma che arriveranno sulle linee per la Puglia entro il 2008.

Val la pena ricordare da dove vengono. Costruiti da AnsaldoBreda per l’alta velocità olandese, i V 250 sono stati restituiti al fabbricante - con tanto di rimborso - per gravi problemi sui sistemi elettronici di sicurezza. Dal 2013 i convogli hanno marciato solo un mese, se si eccettuano le corse di prova, e ora il gruppo Fs sta per comprare (da Hitachi, che ha rilevato AnsaldoBreda da Finmeccanica) treni che non hanno mercato e che non sono mai più stati prodotti dopo il 2013-2014. La differenza più importante è la mancanza del sistema di pendolamento (presente su tutti Frecciargento oggi in servizio), che sulla linea storica tra Lecce e Caserta permette di mantenere velocità commerciali più alte di 15-20 km l’ora. Significa che il percorso tra Bari e Roma tornerà sopra le 4 ore. Trenitalia dice che non è vero, perché nel frattempo saranno messi in atto opportuni accorgimenti tecnici. Ma, purtroppo, non sempre quello che l’azienda di Stato dice si rivela vero.

m.s.

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