Potrebbe essere stata bruciata viva la donna di origine africana il cui corpo è stato trovato ieri semicarbonizzato nei pressi del Centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Borgomezzanone, a Foggia. E’ una delle ipotesi, quella più accreditata, a cui stanno lavorando i carabinieri, dopo che l’ispezione cadaverica effettuata dal medico legale non ha evidenziato violenze esterne sul corpo della nigeriana. Quest’ultima, forse una prostituta, potrebbe essere una 20enne che occupava una delle capanne situate nei pressi del Cara.
Le indagini del comando provinciale di Foggia dei Carabinieri sono coordinate dal pm Francesco Di Liso della Procura di Foggia. Sul luogo del ritrovamento del cadavere gli investigatori non hanno trovato nessun contenitore di liquido infiammabile. I militari, dopo aver preso le impronte digitali della vittima, le hanno inviate alla banca dati di Roma per l'identificazione che, al momento, non è ancora avvenuta. Sono stati alcuni immigrati che vivono nelle baracche dove avrebbe alloggiato anche la vittima a riconoscerla e a dare ai militari informazioni utili all’identificazione.
A trovare il corpo, seminudo e parzialmente bruciato, è stato verso le 7.30 di ieri un migrante del Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Borgo Mezzanone, che dista poche centinaia di metri. Il giovane si stava recando a piedi al lavoro, nelle campagne dove lavora come bracciante agricolo, quando, attraversando un campo, ha notato il cadavere, a ridosso di una vigna, e ha dato l’allarme ai carabinieri dello stesso Cara.
Donna carbonizzata a Foggia

Domenica 11 Dicembre 2016, 11:58
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