dopo il sequestro del noe
Puglia, da oggi i pendolari sui treni degli Anni Settanta
Dopo lo stop a Minuetto e Vivalto per i bagni che inquinano Trenitalia corre ai ripari mandando a Bari 8 vecchi convogli
BARI - I convogli sostitutivi sono arrivati nella serata di sabato dalle direzioni regionali di Ancona, Pescara e Bologna. Stamattina, dunque, i pendolari pugliesi non dovrebbero trovare sorprese sui binari di Trenitalia. Gli otto treni sequestrati dalla Procura di Bari per un problema con il sistema di scarico dei bagni sono stati rimpiazzati con materiale rotabile di tipo differente. Il problema, dunque, si sposta dalle stazioni alle aule del Tribunale.
A seguito dell’informativa depositata dai Carabinieri del Noe di Bari, diretti dal maggiore Angelo Colacicco, il pm Baldo Pisani ha chiesto e ottenuto dal gip Francesco Agnino il sequestro preventivo senza facoltà d’uso di quattro convogli Vivalto e di altrettanti convogli Minuetto in uso alla Direzione regionale pugliese di Trenitalia. L’ipotesi è, appunto, che lo scarico dei bagni non rispetti il regolamento europeo 1302/2014 - che impone il trattamento preventivo dei reflui - e che dunque si sia in presenza di smaltimento illecito di rifiuti: è questa l’accusa contestata in concorso al direttore regionale Mariella Polla e al capo della manutenzione Fabio Carli.
I servizi igienici dei treni scaricano in linea da un secolo. Il punto è che il regolamento europeo impone, per tutti i treni introdotti dopo il 1° gennaio 2015 o per quelli soggetti a determinati tipi di manutenzione, l’obbligo di dotarsi di un sistema di trattamento dei reflui per evitare il «rischio biologico». Minuetto e Vivalto accumulano i reflui in un piccolo serbatoio che viene poi svuotato sul binario quando il treno supera i 40 km l’ora, cioè quando esce dalla stazione. Il Noe di Bari ritiene però che questo meccanismo non rispetti i requisiti comunitari: siccome Vivalto e Minuetto sono in servizio in quasi tutte le altre regioni, lo stesso problema potrebbe presto presentarsi anche altrove.
Trenitalia non è di questo avviso. E, pur ritenendo i propri convogli rispondenti alle normative, ne ha chiesto il dissequestro proponendo di disattivare i bagni e di destinare Minuetto e Vivalto solo alle linee che fanno servizio metropolitano (sostanzialmente la Bari-Barletta-Foggia), dove le stazioni si trovano a poca distanza ed è possibile fermarsi in caso di bisogno. Se il pm non riterrà ammissibile questa proposta, è probabile che venga proposto ricorso al Riesame.
Il Minuetto, entrato in servizio nel 2005, in Puglia è stato assegnato al deposito di Foggia dove sono stati apposti i sigilli. Il Vivalto, il treno a due piani, è stato invece introdotto nel 2008: i convogli sono nel deposito di Taranto. Il Minuetto ha una capacità di circa 350 passeggeri, il Vivalto - nella composizione normalmente utilizzata in Puglia - di circa 300. Gli 8 convogli sequestrati (per un totale di 30 carrozze) rappresentano circa il 20% del parco circolante assegnato alla direzione regionale, ma svolgono circa il 40% del servizio. E fino a quando non verrà stabilito se i bagni sono a norma, i pendolari pugliesi dovranno accontentarsi di viaggiare su treni più datati, composti dalle vecchie carrozze «piano ribassato» degli anni ‘70, e certamente meno confortevoli. Tuttavia, dice Trenitalia, questa soluzione non causerà disservizi o ritardi. [m.scagl.]