Alle 8.56
Terremoto, nuova forte scossa tra Marche e Umbria: crolli
Ha avuto una magnitudo di 4.7 la forte scossa avvertita alle 8:56 tra Marche e Umbria. L’epicentro è stato localizzato dagli strumenti dell’Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia tra i comuni di Acquacanina, Fiastra e Bolognola, in provincia di Macerata. Il sisma è avvenuto a una profondità di 10 chilometri.
La scossa, avvertita a Perugia e a Roma ai piani alti di alcuni edifici, ha colpito anche le zone interessate dal forte sisma dell'altro giorno. «La scossa di stamani è stata fortissima, il maresciallo dei carabinieri mi dice che ci sono stati altri crolli in paese, e si vede del fumo», ha detto il sindaco di Ussita (Macerata) Marco Rinaldi. «E' un calvario, non finisce mai», aggiunge. «Ieri sera sono sceso a Porto Recanati per incontrare i miei sfollati negli alberghi: la scossa me l’ha raccontata in diretta al telefono un allevatore. Ora cerco di andare su, ma le strade sono un disastro...».
«Qui sta crollando tutto, e quello che non crolla è pericolante: il paese sembra raso al suolo. Per fortuna l’ultima famiglia, che
aveva la casa agibile, e l’ultimo albergatore si sono convinti ieri ad andare via: restano cinque allevatori, che non possono
allontanarsi dal bestiame». Così il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci dopo la scossa 4.7 di oggi. «Servono
con urgenza tensostrutture per le stalle, e un container per il Municipio: ora siamo in tenda a 2 gradi sotto zero».
Oggi il presidente Renzi, in compagnia della moglie, ha partecipato a una messa all'aperto a Preci, mentre domani è atteso l'arrivo del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha anticipato il suo rientro dalla visita in Israele.
IL PRESIDENTE ANCI TRA GLI SFOLLATI - «Questo è il momento dell’esodo, poi verrà il momento della ricostruzione. E' importante che i sindaci tengano unita la comunità anche in un luogo diverso. La comunità è fatta di case, di scuola, di chiesa, ma è lo stare insieme delle persone che è l’anima della comunità e questo il terremoto non se lo porta via». Lo ha detto il presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) e sindaco di Bari Antonio Decaro in visita a Porto Sant'Elpidio (Fermo) al centro di smistamento degli sfollati marchigiani, un villaggio turistico che ne accoglie anche 500.
Decaro, accompagnato dal vicepresidente Anci e sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, e dai sindaci di Porto Sant'Elpidio e di Senigallia, ha incontrato i responsabili della Protezione Civile e visitato il bar-mensa del villaggio, parlando con alcuni sfollati.
DEFORMAZIONI IN 130 KM QUADRATI - «Una deformazione che si estende per un’area di circa 130 chilometri quadrati ed il cui massimo spostamento è di almeno 70 cm, localizzato nei pressi di Castelluccio». E’ quanto emerge da una analisi del Cnr-Irea delle immagini radar della costellazione Sentinel-1 sul terremoto del 30 ottobre che ha colpito le province di Macerata
e e Perugia. Dopo l’evento del 30 ottobre, alle 7:40 ora italiana di magnitudo M 6.5, sono stati localizzati complessivamente oltre 1100 eventi sismici, segnala Ingv.
Alle ore 11:00 di oggi, 1 novembre, sono oltre 240 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4 e 19 quelli di magnitudo compresa tra 4 e 5 localizzati dalla Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Il terremoto più forte dopo quello di magnitudo 6.5 del 30 ottobre 2016 alle ore 7.40 si è verificato stamattina alle ore 08:56 italiane in provincia di Macerata, con epicentro tra Acquacanina e Fiastra, ed ha avuto magnitudo 4.8.
Continua intanto l’attività relativa allo studio delle deformazioni del suolo e delle sorgenti sismiche, coordinata dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e viene svolta da un team di ricercatori dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IREA di Napoli) e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), centri di competenza nei settori dell’elaborazione dei dati radar satellitari e della sismologia, con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). «Dall’interferogramma ottenuto dai dati Sentinel-1 è possibile delimitare la zona (40 x 15 km) in cui il terreno si è abbassato a seguito dei terremoti del 26 e 30 ottobre di magnitudo 5.9 e 6.5», precisa Stefano Salvi, dirigente tecnologo Ingv. «Si nota molto bene - sottolinea - la complessità dei movimenti del suolo, sostanzialmente dovuti a due categorie di effetti: allo scorrimento degli opposti lembi di crosta terrestre lungo i piani di faglia profondi è dovuto l’andamento concentrico delle frange colorate (linee di uguale abbassamento), mentre discontinuità, addensamenti o piegature ad angolo acuto delle frange sono dovute a fenomeni molto superficiali quali scarpate di faglia, riattivazioni di frane, sprofondamenti carsici. E’ il contributo dei terremoti alla costruzione dei paesaggi Appenninici» conclude l’esperto Ingv.