Trionfo in Gp2

Giovinazzi dei miracoli Monza in delirio

di PAOLO CICCARONE

MONZA - Fantantonio Giovinazzi da leggenda. Il pilota di Martina Franca è stato protagonista di una impresa storica a Monza partendo ultimo e vincendo all’ultimo giro con un sorpasso mozzafiato ai danni dell’altro italiano, Raffaele Marciello e compiendo una impresa che sul tracciato lombardo era riuscito solo ai grandi, come Clark e Stewart con la F.1.

E’ stata una gara pazzesca, quella di Gp2, specie dopo l’ingiusta penalizzazione delle qualifiche, quando i commissari tecnici hanno trovato una differenza di 0,01 bar di pressione alla gomma posteriore. Con una differenza del genere la macchina è squilibrata, ma un regolamento idiota ha permesso di retrocedere Giovinazzi ultimo. Dalle stalle del venerdì alle stelle del sabato: pronti via, alla prima curva ne ha superati quattro, poi giro dopo giro la rimonta fino alle posizioni nobili. Quando è entrata la safety car, Giovinazzi era al posto giusto al momento giusto, è rientrato terzo e negli ultimi sei giri ha firmato il capolavoro. Prima ha infilato in staccata Mallja, poi all’ultimo giro ha sorpreso a ruote fumanti Marciello che comandava la corsa. E poi il tripudio, la folla osannante come non si vedeva da tempo a Monza e solo per la Ferrari e poi la sorpresa del podio, con Flavio Briatore che ha voluto premiarlo e questo potrebbe aprire grandi spiragli per la carriera di Antonio.

«Non ha sponsor, ha solo talento - dice di lui Cesare Fiorio che ne è un grande estimatore e che vive a un quarto d’ora di macchina da casa di Antonio a Martina - se vince il campionato non ha soldi per la F.1 se non vince il campionato non ha soldi per farne un altro, davvero triste vedere che per altri piloti si investono soldi tranne che per i nostri ragazzi».

Ma la presenza di Briatore, che ha voluto conoscerlo, apre prospettive interessanti per la carriera del giovane pugliese. «E’ incredibile non ci posso credere - ha detto piangendo col suo box il pilota della Valle d’Itria - da ultimo a primo, non riesco a capire come sia accaduto. Mi sono concentrato solo sul guidare al massimo, senza commettere errori, mi bruciava la penalizzazione, la ritengo ingiusta e del tutto ininfluente, non avrebbe cambiato niente. Diciamo che nella sfortuna del venerdì, il sabato c’è stato un raggio di sole».

Il giovedì sera Giovinazzi avrebbe dovuto ritirare il premio Confartigianato Motori come miglior pilota emergente della stagione, ma Antonio non si è presentato alla kermesse che ha visto piloti e personalità della politica presenziare all’evento: «Mi è spiaciuto davvero tanto, ma avevamo due incontri tecnici importanti, dovevamo discutere del mio futuro. Sono rammaricato ma ne va della mia carriera».

Su questo nulla da dire. I pochi posti liberi in F.1 sono quasi tutti occupati: ce ne potrebbe essere uno alla Toro Rosso al posto di Kvyat ma pare che Gasly, compagno di Giovinazzi, abbia appoggi politici migliori. Alla Williams al posto di Massa potrebbe andare Stroll, che ha tanti soldi da investire. Alla Renault potrebbe liberarsi un posto, ma la casa francese ha interesse a far debuttare un giovane italiano? Magari Briatore potrebbe metterci la parola giusta visti i rapporti con la casa francese. Quello che è certo è che la Ferrari con Vettel e Raikkonen ha due campioni del mondo, ma sarebbe bello se a Maranello potessero fare qualcosa per un talento italiano come Giovinazzi che se lo merita tutto.

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