Dopo il ludibrio mediatico del primo cittadino
Bari, il ristoratore sporcaccione si scusa: «Sindaco, sono con te»
Il gestore di «In Vino Veritas» riconosce i propri errori e promette alleanza contro chi sporca
Ieri fulmini e saette contro il sindaco, oggi tutti d'amore e d'accordo sulla guerra contro i gestori dei locali che insozzano la città. «Chiedo scusa ai cittadini baresi e al sindaco Decaro per l’accaduto assumendomi personalmente le responsabilità derivanti dalla condotta indescrivibile del mio collaboratore. Assicuro che quanto accaduto non avverrà mai più e da oggi il sindaco Decaro e l’amministrazione comunale avrà un altro alleato in questa battaglia». Sono le scuse pubblicate su Facebook dal gestore di un noto locale del centro di Bari, In Vino Veritas, multato qualche giorno fa per abbandono dei rifiuti per strada dopo che il sindaco, Antonio Decaro, frugando tra i bustoni abbandonati, aveva rintracciato gli scontrini che tracciavano la provenienza dei rifiuti. Decaro aveva poi anche pubblicato una recensione negativa del locale su Trip Advisor e Google nell’ambito della campagna avviata dall’amministrazione contro chi «insozza i marciapiedi di una delle strade più belle» della città, «frequentata quotidianamente da centinaia di cittadini e turisti».
«Ritengo valida e costruttiva l’azione del Sindaco Decaro contro coloro che vogliono sporcare la nostra città - scrive ancora su Fb Michele Rafaschieri titolare della vineria e braceria 'In Vino Veritas' - non è giusto proporre un volto indecoroso ai baresi e ai turisti che percorrono le strade durante tutto l’anno». «Non so come si mangi da 'In Vino Veritas' - aveva scritto Decaro - ma non mi importa. La civiltà viene prima della qualità del cibo. Finchè i gestori di 'In Vino Veritas' non impareranno a rispettare la loro città e non chiederanno pubblicamente scusa a tutti i baresi, il mio giudizio da cittadino, e non da sindaco, sarà sempre negativo».
Tuttavia, proprio sulla pagina Facebook del locale, il gestore ieri aveva pubblicato con un post una nota dai toni abbastanza duri contestando il clamore mediatico suscitato dall'azione del primo cittadino e precisando che la contestazione si riferiva a due confezione di vino vuote (cartone) giammai a 12 bustoni di rifiuti non riconducibili al suo locale che all'ora di pranzo è chiuso. Anzi, nella lettera dattiloscritta pubblicata sulla pagina, si auspicavano addirittura le scuse da parte di Decaro. E' accaduto esattamente il contrario. Che dire, miracoli del bello e del cattivo tempo. Di fatto c'è che, nel giro di 24 ore, il ristoratore ha ammesso le sue colpe (anzi, del suo collaboratore).