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Scontro fra treni, lascia la pm
«Foto scandalo». «Goliardata»

 
Rita Schena

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Rita Schena

Simona Merra

La Pm Simona Merra

Sabato 06 Agosto 2016, 16:17

07 Agosto 2016, 19:47

TRANI - Ha resistito un giorno difendendo la 'correttezzà del proprio operato, ma l’immediata reazione del Csm, le polemiche sul web, la pressione mediatica e verosimilmente anche quella proveniente dalla sua stessa Procura, hanno indotto la pm di Trani Simona Merra a decidere di tirarsi fuori dall’inchiesta sul disastro ferroviario del 12 luglio scorso sulla tratta Andria-Corato. Al centro della vicenda ci sono le foto che la ritraggono ad una festa estiva, mentre sorridente accetta un bacio simulato al piede dall’avvocato Leonardo De Cesare, difensore di uno degli indagati per la strage che ha provocato la morte di 23 persone e il ferimento di decine di altre.

La foto, che come hanno spiegato ieri Merra e De Cesare, riguarda una «goliardata» ad una festa estiva nel 2013 a casa di una amica comune, ha suscitato l’indignazione e la protesta di Daniela Castellano, figlia di una delle vittime dello schianto che si è chiesta se la familiarità tra la pm e il legale non inquinasse l’indagine. Ed è subito finita anche all’attenzione del Csm, che ha avviato accertamenti, del procuratore generale della Cassazione, titolare dell’azione disciplinare e naturalmente anche del capo della Procura di Trani, il facente funzioni Francesco Giannella. E’ stato quest’ultimo a dare oggi l'annuncio della decisione presa da Merra «responsabilmente e per desiderio di riportare serenità attorno alla vicenda». «Pur ribadendo la propria correttezza nella conduzione delle indagini - ha spiegato Giannella - la dottoressa Merra ha deciso di astenersi dall’ulteriore trattazione del procedimento».

La magistrata, che era di turno quando avvenne lo scontro, indagava sulla vicenda con un pool di altri 4 magistrati. Su questo fa leva il procuratore per rassicurare «quanti soffrono le conseguenze della terribile vicenda, che le indagini sono state fin qui condotte e continueranno ad essere condotte nella più rigorosa imparzialità e trasparenza», in quanto «ogni iniziativa investigativa, atto e provvedimento del procedimento è stato adottato e sarà adottato collegialmente dai magistrati contitolari dell’indagine, coordinati in prima persona dal Procuratore stesso». Dal Csm nessuna reazione ufficiale alla decisione del giudice di lasciare ma, a quanto si apprende, c'è soddisfazione per la scelta responsabile della Pm.
Soddisfatta degli esiti della sua denuncia Daniela Castellano che dopo avere postato su facebook la notizia della decisione della magistrata ha commentato: «Per la giustizia...quella vera. Per i 23 angeli...». 

PARLA IL LEGALE: NON CAPISCOP ATTACCHI FEROCI - «La foto pubblicata risale alla lontana estate del 2013 e ritrae uno spezzato goliardico durante una festa privata di amici, che non può e non deve compromettere i valori ed i principi che ispirano le rispettive attività professionali». Lo sottolinea l’avvocato Leonardo De Cesare, 50 anni, a proposito dell’ormai celebre scatto pubblicato venerdì dal Giornale, che lo ritrae con la pm Simona Merra. L’avvocato aggiunge: «Prendendo distacco da quell’orientamento di divulgazione di massa, che ha cercato di collegare quella scena al recente grave fatto di cronaca, è bene sottolineare come, contrariamente a quanto qualche giornalista abbia malignamente supposto, mai la scelta degli avvocati da parte degli indagati sia stata legata a motivi di amicizia fra chiccessia». E poi: «Nel caso di specie, in particolare, l’intento dell’indagato da me assistito è stato quello di collaborare con la magistratura, al fine prioritario di garantire la ricerca della verità, anche nel rispetto del sentimento delle vittime del disastro, nonché dei porpri familiari».
Personalità esuberante e dinamica, l’avvocato De Cesare, 50 anni, è iscritto all’Ordine dal 2000. Dal 2013 è patrocinante in Cassazione. Oltre che la difesa, per alcuni anni ha vstito i panni della pubblica accusa in qualità di vice procuratore onorario proprio della Procura di Trani. Il vice procuratore onorario è un magistrato inquirente che rappresenta proprio l'ufficio del pubblico ministero in cause penali di competenza del tribunale in composizione monocratica e del giudice di pace: può svolgere le funzioni di pubblico ministero in udienza per delega del procuratore.
Il legale è anche maestro di sci, nonché testimonial del brand Mascalzone Latino, team velico e linea di abbigliamento sportivo.
«Non ritengo - conclude nota l’avvocato - anche alla luce della volontà del mio assistito, vi siano state e vi siano attualmente esigenze tali da rendere incompatibile l’esercizio dei rispettivi ruoli, dal momento che, è bene ricordarlo, la delicata indagine è affidata ad un pool di magistrati al cui cospetto si è celebrato l’interrogatorio del 18 luglio scorso».
Gli avvenimenti poi hanno superato quell’auspicio. Ieri la pm Simona Merra ha rinunciato all’incarico. «Esprimo una grande solidarietà e mi dispiace che la dottoressa Merra abbia lasciato l’incarico - replica l’avv. De Cesare. Sicuramente la Procura avrà valutato bene il caso, ma dal mio punto di vista non riesco a comprendere l’attacco feroce da parte dei familiari delle vittime nei confronti di una situazione goliardica e relativa al passato».
A fine luglio avevano lasciato il pool che indaga sul disastro ferroviario Bari Nord i pm Antonio Savasta e Luigi Scimè, delegati al compimento di alcuni atti urgenti. Del pool coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Giannella (la sede è vacante dopo il trasferimento del procuratore Carlo Maria Capristo a Taranto) fanno tuttora parte i magistrati magistrati Marcello Catalano, Alessandro Donato Pesce e Michele Ruggiero.

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