La tragedia ferroviaria in Puglia
Bastavano 2 milioni per evitare la tragedia. Pm: non solo errore umano
I soldi erano nelle casse dell'azienda. Indagati per ora i due capistazione e un altro ferroviere
Un investimento da meno di due milioni di euro avrebbe consentito di installare il sistema di blocco automatico anche da Ruvo ad Andria, la tratta su cui il traffico dei treni viene regolato ancora con telefono e paletta e dove martedì alle 11,06 si è verificato l’incidente che ha causato 23 morti. Soldi che Ferrotramviaria aveva già a disposizione e non ha speso. Ecco perché, pur confermando l’errore umano di due o più ferrovieri, la Procura di Trani ritiene che sia «riduttivo» concludere così l’inchiesta sulle cause della tragedia. I magistrati vogliono capire se sia stato fatto davvero tutto il possibile per garantire la sicurezza della linea da Bari a Barletta.
I primi due indagati con l’accusa di omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario sono i capistazione di Corato e Andria, Alessio Porcelli, 63 anni di Trani, e Vito Piccareta, 59 anni di Corato. Ma al vaglio della Procura ci sono altre posizioni, compresa quella del direttore generale della Ferrotramviaria, Massimo Nitti, in quanto dirigente più alto in grado della linea ferroviaria. Nomi a cui si aggiungono ora quelli dei vertici di Ferrotranviaria: i nuovi indagati sono il direttore generale di Ferrotramviaria, Massimo Nitti, il direttore di esercizio delle Ferrovie del Nord Barese (Ferrotramviaria), Michele Ronchi, e la presidente e legale responsabile di Ferrotramviaria Gloria Pasquini. I reati ipotizzati sono: disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni personali colpose plurime.
Mercoledì sera è stato ascoltato in ospedale il capotreno del regionale ET1021, Nicola Lorizzo, l’unico superstite tra il personale viaggiante. Il suo treno, partito da Barletta alle 10,44, è stato fatto ripartire da Andria intorno alle 10,58, nonostante i 18 km in direzione Corato fossero già impegnati dal regionale ET1016 partito da Bari alle 10,03 e giunto a Corato alle 10,56, con circa 8 minuti di ritardo.
Uno scambio di convogli dunque, potrebbe esser stato alla base del tragico affollamento della tratta e di probabili errori di comunicazione tra le stazioni. La «presenza» del terzo treno in ritardo (a quanto pare per rallentamento sulla tratta Bari-Ruvo) è un elemento pressocchè acquisito dalla Procura di Trani, che indaga a tutto campo sul disastro ferroviario. Bisognerà però capire se e che influenza abbia avuto nella tragedia. In ogni caso l’ombra del terzo treno non muta l’ipotesi di errore umano; semmai ne fornisce una possibile chiave di lettura.
Proprio perché non si vuol tralasciar nulla, nel fascicolo d’inchiesta dei pubblici ministeri Antonio Savasta e Simona Merra, coordinati dal procuratore capo facente funzioni Francesco Giannella, stanno facendo ingresso anche circostanze che al momento non trovano conferma negli atti d’indagine ma che provengono da alcuni articoli di stampa o da voci raccolte in questi giorni. Come, ad esempio, la storia che uno dei treni (non si comprende però quale) abbia perso alcuni minuti, anzi si sarebbe addirittura rifermato dopo la partenza da una stazione, per consentire la discesa di una disabile su carrozzella. Un episodio che, se confermato, potrebbe aver causato disguido nelle comunicazioni. Al momento i pm non hanno alcun elemento certo a cui ancorare questa storia.
INDAGATO CAPOTRENO SOPRAVVISSUTO - Nicola Lorizzo, il capotreno sopravvissuto allo scontro tra convogli in Puglia, è indagato dalla procura di Trani.
Lorizzo, ricoverato all’ospedale di Bari, martedì era il capotreno del regionale 1021, il treno partito dalla stazione di Andria. Sono dunque sei le persone indagate nell’inchiesta per disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo.
Oltre al capotreno, sul registro degli indagati ci sono i nomi dei due capostazione di Andria, Vito Piccarreta, e di Corato, Alessio Porcelli, e i vertici di Ferrotramviaria. La stessa società è poi stata iscritta ai sensi della legge sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.
SI INDAGA SU FONDI EUROPEI E RADDOPPIO - La Guardia di Finanza di Bari ha avuto la delega ad acquisire atti presso Ferrotramviaria, Regione Puglia e «ovunque essi si trovino» sull'erogazione e la gestione dei finanziamenti europei e regionali relativi anche al mancato raddoppio della tratta Corato-Andria sui cui è avvenuto il disastro ferroviario. Il pm Michele Ruggiero, titolare del
filone d’indagine, ha avviato accertamenti sui finanziamenti pubblici gestiti dalla società ferroviaria e sul contratto di gestione tra Regione Puglia e Ferrotramviaria.
Il filone d’indagine riguarda anche lo spostamento da un periodo di finanziamento (2007-2013) a quello successivo (2014-2020) dei fondi Ue per l’ammodernamento della tratta ferroviaria coinvolta nell’incidente. Secondo alcuni, lo spostamento sarebbe avvenuto per problemi legati ai permessi locali.
SLITTANO I TEMPI PER LE AUTOPSIE - Le autopsie, previste per le 11 di questa mattina, sui corpi dei tre dipendenti di Ferrotramviaria (due macchinisti e un capotreno), morti insieme ad altre 20 persone nell’incidente ferroviario avvenuto tra Andria e Corato, «sono state sospese e rinviate alle ore 16» dalla Procura di Trani per consentire la notifica delle informazioni di garanzia ai nuovi indagati che hanno facoltà di nominare propri consulenti medico legali.
«Le autopsie - spiega il direttore di Medicina legale del Policlinico di Bari, Francesco Introna - sono state ritardate non per colpa nostra». «Attendiamo - dice - lo start della Procura ma, a costo di restituire le salme domattina alle cinque e di lavorare tutta la notte, i tre corpi saranno presenti ai funerali che si terranno domani al Palazzetto dello sport di Andria: ho garantito al sindaco di Andria che non saremmo stati di intralcio alle esequie». Nel frattempo, aggiunge Introna, «stiamo restituendo con difficoltà alle famiglie le altre salme». Le difficoltà, sottolinea, stanno nel fatto che i «parenti vogliono tutti rivedere» i congiunti. «E' comprensibile - conclude - ma già ieri abbiamo fatto rivedere loro i propri cari, abbiamo finito alle 22».
LUNEDI' GLI INTERROGATORI DEI DUE CAPISTAZIONE - Saranno interrogati lunedì prossimo i due capistazione di Andria e Corato, Vito Piccarreta e Alessio Porcelli, tra i sei indagati per il disastro ferroviario che ha provocato la morte di 23 persone in Puglia. Gli interrogatori si terranno nella Procura di Trani a partire dalle ore 9.
Sul fronte investigativo non è stato finora accertato cosa abbia indotto i due capistazione a far partire i due convogli coinvolti nell’incidente. L’errore non coinvolge solo i capistazione - viene riferito da fonti inquirenti - ma anche i due capitreno e i due macchinisti dei treni che si sono scontrati.