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La chiesa SS. Trinità restituita al culto a distanza di 36 anni

CALVELLO - Il Comune di Calvello e la Parrocchia Maria SS.del Monte Saraceno, dopo 36 anni di chiusura, annunciano la riapertura al culto della Chiesa SS. Trinità. Oggi il momento tanto atteso a partire dalle ore 10. Sono stati eseguiti interventi di recupero della chiesa la cui esistenza è documentata intorno al 1147, anno in cui Matteo de Calvello feudatario normanno dona al Priore di San Pietro a cellaria la chiesa della Trinità ubicata nei pressi del Castello.

Previsto l’intervento di mons. Paolo De Nicolò, Reggente Emerito della Casa Pontificia e la partecipazione straordinaria della pittrice, di fama nazionale, Antonella Cappuccio Muccino. L’evento si inserisce nel ricco programma di valorizzazione del patrimonio storico artistico e del patrimonio culturale immateriale promosso dall’amministrazione comunale che vuole fare del binomio Cultura-Territorio la sfera di intervento strategica per promuovere lo sviluppo locale e per creare occasioni di crescita economica. Prevista, a breve, anche l’apertura di un altro importante attrattore turistico, il castello lei cui sale ospitano il museo della ceramica ed il laboratorio didattico per l’apprendimento della lavorazione della ceramica.

La chiesetta della Trinità a Calvello è situata appena fuori dal borgo antico, poco distante dal castello all’incrocio di alcune antiche vie importanti. La sua presenza è attestata da documenti già dal periodo Medievale.

Si tratta di dipinti inediti attribuiti a Girolamo Todisco (discendente di quel Giovanni Todisco da Abriola frescante attivo nella prima metà del 500) e collaboratori della sua bottega tra cui Attilio De Laurentis da Laurenzana. I dipinti raffigurano scene del Vangelo e Santi , riquadrati da cornici con motivi decorativi floreali, realizzati con tecnica ad affresco e “mezzo fresco” agli inizi del 1600, molto vicini come periodo e stile a quelli presenti sempre a Calvello nella chiesa della madonna degli Angeli, e datati 1616.

Il restauro degli affreschi è stato finanziato in 2 lotti nel 2011 e 2014 dal comune di Calvello e restaurati da Domenico Saracino. I lavori sono stati diretti dalla soprintendenza ai beni artistici e storici della Basilicata da Teresa Garaguso. La prima parte ha riguardato l’intervento conservativo dei dipinti finalizzato alla messa in sicurezza e a far emergere tutte le superfici affrescate occultate da strati di vecchie tinteggiature e addirittura da murature realizzate nel corso degli anni per rinforzo strutturale. Sotto gli strati di vecchie tinteggiature, sono emerse inoltre dipinti a tempera settecenteschi, con iscrizione della famiglia committente (Leonerdo Gallicchio). La seconda parte ha riguardato la ripresentazione estetica dei dipinti.

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