Le Ferrovie degli scandali

Sud Est, il conto dei fornitori pignoramenti per 7 milioni

Il commissario tratta in esclusiva con il gruppo Fs. La cordata Arriva-Cotrap-Ferrotramviaria si rivolge all'Antitrust

bariLa tregua è finita, anche perché si è chiuso l’ombrello di protezione garantito dalla norma ad aziendam voluta dal governo che per 4 mesi ha sospeso tutte le procedure fallimentari ed esecutive. Le Ferrovie Sud-Est sono di nuovo nel mirino dei fornitori, che hanno ricominciato a chiedere e ottenere decreti ingiuntivi per le fatture non pagate. La necessità di concentrarsi sul salvataggio e sulla ricerca di un acquirente avevano fatto passare in secondo piano questo aspetto. Ma in appena dieci giorni sono arrivate ingiunzioni per oltre 6-7 milioni di euro, soldi che la gestione commissariale - ovviamente - non ha. E di certo le richieste di soldi non si fermeranno qui, considerando che i debiti verso fornitori ammontano a quasi 80 milioni.
Il principale creditore è Filben, che garantisce la manutenzione dei treni polacchi Atr. Il Tribunale di Bari ha infatti rigettato l’opposizione all’esecuzione di un decreto ingiuntivo da 4,8 milioni presentato dalla società che fa capo a Carlo Beltramelli, imprenditore bolognese imputato nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Bari sui treni d’oro. Filben, che nei confronti di Sud-Est vanta un credito di quasi 8 milioni di euro, ha ottenuto altri due decreti ingiuntivi, anche questi opposti: ma anche qui il Tribunale ha confermato la provvisoria esecutività.
Sud-Est ha debiti per almeno 350 milioni di euro e la situazione generale non tranquillizza i fornitori. Proprio per evitare le procedure esecutive il commissario Andrea Viero ha evitato di chiedere che il ministero disponga l’accredito dei 70 milioni stanziati in legge di Stabilità. Oggi i pignoramenti non vanno a buon fine, perché i conti correnti sono vuoti e i crediti delle Sud-Est presso la Regione sono stati tutti ceduti a Bnl. Alcuni fornitori (così come alcuni consulenti) hanno stipulato transazioni che garantiranno sostanziali risparmi all’azienda ferroviaria. Ma ci sono quasi 1.600 fornitori, in grande maggioranza piccole aziende, che dipendono da Sud-Est per la loro sopravvivenza. Per far fronte a questa situazione, il sub-commissario Domenico Mariani sta cercando di sbloccare in Regione il pagamento della seconda trimestralità del contratto di servizio: soldi che servono a garantire l’attività ordinaria dell’azienda, a cominciare dal pagamento degli stipendi che finora (seppur con qualche ritardo) sono sempre stati garantiti.
Nel frattempo prosegue l’iter per la cessione dell’azienda al gruppo Ferrovie dello Stato. La società statale ha chiesto e ottenuto di instaurare una trattativa in esclusiva, che entro 4 settimane dovrà portare ad una nuova verifica sui libri contabili: subito dopo potrà essere presentata una proposta operativa da attuare in tempi brevi, possibilmente entro l’estate. Ma i privati, con in testa la cordata tra i francesi di Arriva, i romani di Ferrotramviaria e i pugliesi di Cotrap, non intendono arrendersi: annunciano un esposto all’Antitrust per verificare un eventuale abuso di posizione dominante da parte del gruppo Fs. Venerdì, intanto, il ministro Graziano Delrio risponderà nel corso del question-time alla Camera all’interrogazione del grillino Diego De Lorenzis sulle procedure per l’acquisizione dell’azienda barese.[m.s.]

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