Treni d'oro alla Sud Est «Erano prezzi giusti»

Hanno chiesto di essere processati con il rito abbreviato Tomasz Zaboklicki e Zygfryd Franciszek Zurawski, rispettivamente presidente e membro del direttorio della società polacca 'Pesa Bydgoszcz Sà, due dei sette imputati nel procedimento barese sulle presunte truffe per l'acquisto di 52 vagoni (27 nuovi e 25 ristrutturati) da parte delle Ferrovie Sud Est. Durante l’udienza preliminare Zurawski ha anche preso la parola, rendendo in aula dichiarazioni spontanee e dicendo che il costo di 3 milioni di euro circa per ciascun treno era il più vantaggioso sul mercato. Secondo il pm Isabella Ginefra, invece, i 27 treni pagati 93 milioni di euro e interamente finanziati dalla Regione Puglia sarebbero costati 12 milioni in più, con relativa truffa all’ente.
Ha reso dichiarazioni spontanee anche Marco Mazzocchi, all’epoca rappresentante legale della società polacca 'Varsa Sp. Z.o.o.' di Varsavia, che avrebbe venduto a Fse altre 25 carrozze 'revampizzatè (ristrutturate) pagate 22 milioni 500 mila euro, il doppio - secondo la Procura - del valore di mercato dei vagoni. Mazzocchi ha dichiarato in aula di non riconoscere come proprie alcune delle firme sui contratti stipulati con Fse, scaricando così la responsabilità su un altro degli imputati, Carlo Beltramelli, all’epoca procuratore speciale della società Varsa.
Rischiano il processo per il reato di concorso in truffa aggravata transnazionale relativo al periodo compreso fra il 2006 e il 2012 anche Luigi Fiorillo, amministratore unico e legale rappresentante di 'Ferrovie Sud Est’, Nicola Alfonso, responsabile tecnico di Fse, Giuseppe Fiaccadori, rappresentante legale di 'Railconsulting srl' di Marmirolo (MN).
Le due posizioni in abbreviato e l’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio degli altri cinque imputati saranno discusse il prossimo 13 giugno. Nel procedimento, che si sta celebrando dinanzi al gup del Tribunale di Bari Annachiara Mastrorilli, è costituita parte civile la Regione Puglia.