Dibattito a Bari

Pittella-Emiliano, uniti dal Sud ma divisi dal giudizio su Renzi

Livio Costarella

Il capogruppo Pse in Europa al governatore: mi impegno per l'incontro tra le Regioni

di Livio Costarella

BARI - «Matteo Renzi ha concepito il Masterplan per il Sud, ed io la considero una cosa positiva. Nel mio libro ci sono undici progetti strategici per il Sud. Saranno buoni? Lo spero, altrimenti ne faremo altri. Alcune, però, sono immediatamente realizzabili. Ma la domanda cruciale che voglio porre è: perché voi sei presidenti di Regione del Meridione non vi riunite, per utilizzare in una dimensione unitaria del Mezzogiorno una parte dei finanziamenti europei? Se le Regioni del Mezzogiorno si mettessero insieme potrebbero fare grandi cose, a partire dalla progettazione dell’incoming turistico. Questo può essere l’inizio di una svolta». A parlare chiaro e netto è l’europarlamentare del Partito Democratico Gianni Pittella, intervenuto ieri alla Libreria Laterza di Bari per presentare il suo ultimo libro, scritto a quattro mani con Amedeo Lepore (e contenente undici progetti strategici coordinati da Claudio Cipollini), «Scusate il ritardo. Una proposta per il Mezzogiorno d’Europa» (Ed. Donzelli, pagg. 286, euro 19,50).

A rispondergli, perentorio, è il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano: «Se con il tuo aiuto riusciamo a riunirci, ben venga. Io ci sto». E Pittella ha ribattuto: «Certo, mi assumo l’impegno di organizzare l’unione di tutti i Presidenti di Regione, alla presenza di Claudio De Vincenti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri».

Si è concluso dunque con questo botta e risposta l’incontro di ieri, moderato dal direttore della Gazzetta Giuseppe De Tomaso, con Alessandro Laterza, Pittella, Emiliano, Lepore, Cipollini e Mino Carriero (Segreteria regionale Pd Puglia). Anzi, Emiliano ha precisato che la fatidica riunione dei sei Presidenti del Mezzogiorno era stata già tentata, ma con un nulla di fatto.

Se son rose fioriranno, insomma. Per adesso però il Sud si lecca ancora troppe ferite. L’ha ricordato Alessandro Laterza, invitando a smontare il luogo comune secondo cui il Mezzogiorno sarebbe convinto di essere stato oggetto di un’attenzione speciale mai saputa valorizzare. E giù con le cifre, a confermare quanto detto. «Dal 2003 al 2013 – ha spiegato il vicepresidente di Confindustria con delega al Mezzogiorno – la spesa pro capite per il cittadino del Mezzogiorno è stata tra i 12 e i 14mila euro. Nel Centro-Nord tra i 16 e i 19mila euro. Inoltre, se da una parte la spesa corrente (servizi pubblici, sanità, ecc.) non si autofinanzia, la spesa in conto capitale (fondi strutturali europei) è di 2mila euro pro capite per il Sud e di 2-3mila euro per il Centro-Nord. Questo vuol dire che al Sud non si investe come si dovrebbe e vedremo cosa accadrà col Masterplan di Renzi».

Quanto al libro di Pittella, De Tomaso ha sottolineato che la pubblicazione «vuole votarsi alla speranza del Mezzogiorno di riscattarsi da solo, senza protezionismo, spesso drammaticamente connesso con il suo dna. Ma non si può risolvere la questione meridionale senza l’Europa e il Mediterraneo. La prima sta vivendo una fase molto calda: c’è chi vuole uscirne o la utilizza per i suoi comodi, come l’Inghilterra, e chi vuole entrarci (le masse migratorie). E poi c’è il debito pubblico, un vulcano sempre acceso sulla moneta unica. Il libro propone diverse soluzioni, come un vasto programma di infrastrutture o la fiscalità differenziata a favore del Mezzogiorno; ma alla base di tutto deve esserci una classe dirigente all’altezza, una governance capace di raccogliere il guanto della sfida per il Mezzogiorno».

E se Claudio Cipollini, docente alla Sapienza di Roma, ha spiegato in sintesi gli undici progetti strategici del libro, l’attuale assessore allo Sviluppo Economico della Regione Campania Amedeo Lepore (ex docente alla Facoltà di Economia e Commercio di Bari per vent’anni) ha auspicato un Sud che ce la faccia «con le proprie gambe, senza tralasciare l’idea per nulla astratta delle macroregioni». Pittella, infine, ha tracciato con fervore un quadro generale di tutto ciò che ruota attorno all’Europa, con la situazione instabile dei flussi migratori di paesi come Turchia, Siria, Libia, Egitto. Confermando anche il «bisogno di unità attorno a Renzi (autore della prefazione del suo libro, ndr), nel pluralismo di capacità di critica e autocritica». E il riferimento va alle stoccate reciproche degli ultimi giorni tra il Premier ed Emiliano, citate da De Tomaso.

Emiliano aveva appena detto, riferendosi a Renzi, che un allenatore non deve essere geloso dei suoi calciatori più intraprendenti. E Pittella aveva sùbito ribattuto: «Renzi è un leader, non un allenatore».

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