Camorra - Ucciso padre di boss scissionista

NAPOLI - Primo morto di camorra dell'anno a Napoli, nell'ambito della faida in corso all'interno del clan di Lauro di Secondigliano. E' stato ucciso Crescenzo Marino, 70 anni, pregiudicato per associazione a delinquere e padre di Gennaro Marino, arrestato nel maxi blitz realizzato a Scampia nei giorni scorsi, e considerato uno dei capi degli scissionisti. L'uomo è stato atteso dai sicari, probabilmente due persone, davanti alla sua abitazione nella quarta traversa di via Limitone Arzano, a Secondigliano: Marino è stato raggiunto da numerosi colpi di arma da fuoco mentre era a bordo della sua auto, una 'Smart'.
Sul posto procedono i carabinieri del Nucleo operativo provinciale, sezione investigazione scientifica, insieme con gli investigatori della Dda.
L'omicidio è avvenuto in una zona poco frequentata, tra i quartieri di Secondigliano e Scampia, in un'area poco distante dal centro penitenziario.

Crescenzo Marino, l'uomo ucciso a Secondigliano, è il padre di Gennaro e Gaetano Marino, due presunti boss degli scissionisti che si oppongono al clan Di Lauro, ambedue già arrestati dalle forze dell'ordine.
La vittima abitava in campagna, in una zona isolata dove si alternano stradine in asfalto e palazzine residenziali, non lontano dalle lussuose case dei figli, da tempo disabitate e colpite da un attentato incendiario - sul posto era stata messa anche una bomba - all'inizio di dicembre.
Gennaro, detto «Genny Mc Key», è stato arrestato nel blitz di Scampia dei giorni scorsi: nel corso di quella operazione la polizia arrestò sette pregiudicati, realizzando un sequestro di armi (lanciate dal sedicesimo piano).
Successivamente è stato arrestato anche Gaetano, l'altro fratello, sorpreso a Nerano, nella penisola Sorrentina, nell'Hotel La Certosa, dove aveva preso una stanza assieme al suo attendente.

Gaetano Marino fu sorpreso dai carabinieri con 20.000 euro, una macchina sportiva di lusso comprata da poco, e 500 grammi di cocaina: 400 in un cassetto, il resto addosso (in parte nascosti negli slip), e cinque telefonini.
Nella faida di Secondigliano è stato ucciso anche Massimo Marino, della stessa famiglia, l'11 dicembre scorso, in via di Casavatore a Secondigliano: di questo omicidio sono stati rintracciati e arrestati dai carabinieri i due sicari, Santolo Spasiano e Giovanni de Luise, ritenuti affiliati al clan Di Lauro.
La prima vittima del 2005 si aggiunge agli oltre 30 omicidi della faida in corso a Secondigliano. Il 2004 si è chiuso con 134 omicidi in Campania, di cui 105 attribuiti alla camorra.

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