Il caso
«Simulò aggressione, ma si ferì da solo», a Bari condanna per calunnia per ex giornalista Fallacara
Convocato in Disciplina a seguito di due esposti (che hanno poi portato alla sua radiazione) si era presentato con una telecamera accesa. Quando gli è stato intimato di spegnerla e di uscire dalla stanza, il 44enne si è buttato a terra cominciando a urlare
BARI - Ha accusato due componenti del Consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti di averlo aggredito, mostrando dei graffi che invece si è fatto da solo con una forchetta. È per questo che l’ex giornalista pubblicista Luigi Fallacara, 44 anni, è stato condannato dal Tribunale di Bari a un anno e 4 mesi per calunnia.
Il processo è nato dopo la denuncia presentata da Fallacara nei confronti dei due giornalisti professionisti (uno dei quali, presidente del Consiglio di disciplina, nel frattempo deceduto), su cui la Procura ha disposto l’archiviazione e l’apertura di un nuovo fascicolo nei confronti del denunciante. Il processo, davanti al giudice monocratico Valentina Tripaldi, ha accertato che il 17 febbraio 2016 Fallacara, convocato in Disciplina a seguito di due esposti (che hanno poi portato alla sua radiazione) si era presentato con una telecamera accesa. Quando gli è stato intimato di spegnerla e di uscire dalla stanza, il 44enne si è invece buttato a terra cominciando a urlare e simulando una aggressione. Quando alcune altre persone hanno cercato di farlo alzare, da una tasca della giacca è venuta fuori una forchetta: «È emerso - ha scritto il giudice nelle motivazioni, depositate a luglio - che il Fallacara, inscenando l’aggressione, si era gettato per terra, invocando aiuto e rifiutando l’aiuto di coloro i quali volevano sollevarlo dal suolo».
Il giornalista si è difeso ripetendo la tesi dell’aggressione subita, sostenendo di aver ricevuto un pugno da uno dei commissari (che era riuscito a schivare) e poi il furto della scheda di memoria della telecamera. Il giudice, però, ha rilevato «la mancata corrispondenza tra la ricostruzione dei fatti offerta dall’imputato nella denuncia querela, peraltro da egli riproposta anche in sede di esame, e quanto oggetto di accertamento». Insomma, non c’è stata alcuna aggressione nei confronti di Fallacara, la cui denuncia «è vuoi priva di alcun riscontro vuoi smentita da quanto emerso dalle prove assunte in dibattimento». «È verosimile ritenere - ha aggiunto il Tribunale - che i graffi sul braccio li avesse provocati egli stesso a mezzo della forchetta/posata che spuntava dal taschino della sua giacca, vista dai presenti». Fallacara è stato condannato anche al risarcimento dei danni alle parti civili (rappresentate dagli avvocati Michele Laforgia e Stefano Starita): dovrà pagare 2mila euro al commissario e mille all’Ordine dei giornalisti. Mercoledì 24 gennaio l’ex giornalista, che ha già altri precedenti, è stato condannato a due anni e mezzo per tentata estorsione e diffamazione aggravata nei confronti di una trentenne: non accettava la fine della relazione, e l’ha minacciata di pubblicare su Facebook particolari intimi.