La testimonianza

Parla la candidata: «Arpal, vi racconto il concorso: persone uscite e rientrate durante la prova»

Massimiliano Scagliarini

«Una persona che era seduta dietro di me a un certo punto ha visto due persone che uscivano dalla sala e si è messa ad urlare. La presidente della commissione le ha detto che era tutto regolare»

BARI - «Io personalmente non ho visto nulla di strano. Ma una persona che era seduta dietro di me a un certo punto ha visto due persone che uscivano dalla sala e si è messa ad urlare. La presidente della commissione le ha detto che era tutto regolare». Antonella Gatti, consigliere comunale di Adelfia e consigliere metropolitano, era tra i partecipanti del concorso Arpal di lunedì scorso alla Fiera di Foggia. Il concorso delle coincidenze di cui la «Gazzetta» si è occupata negli ultimi giorni: 1.700 partecipanti alla preselettiva, 52 idonei, 22 dei quali hanno preso 30 punti su 30. E molti di loro sono politici, militanti o parenti di militanti della lista Puglia Popolare dell’ex direttore generale Massimo Cassano.

Gatti, promotore sociale per un patronato, non ha superato lo scritto. In un precedente concorso è stata bocciata alla prova orale. Di quello di Foggia racconta una stranezza. «In apertura di prova - dice - era stato detto che si poteva andare in bagno entro una certa ora, e anche il tabellone luminoso a un certo punto riportava il divieto. Ma la presidente a un certo punto ha annunciato che era possibile alzarsi dal proprio posto in qualunque momento. Ho fatto tanti concorsi, ed è la prima volta che sento una cosa del genere». Il che porta appunto all’episodio delle urla. «Io non ho visto nessuno. Ma una ragazza che era dietro di me a un certo punto si è messa a urlare. Ci siamo voltati tutti. Diceva di aver visto due persone che sono uscite dalla sala del concorso e poi sono rientrate. È stata messa a tacere, le hanno detto che era tutto a posto».

Il presidente della commissione è l’avvocato Sandra Zappatore, ex direttore generale di Arca Salento (l’agenzia per le case popolari), che nel mondo politico di Lecce è considerata una fedelissima di Alfredo Pagliaro, ex consigliere comunale attualmente presidente della società comunale Lupiae, candidato al Senato alle ultime Politiche (prima coincidenza) nella lista Azione, insieme all’ex dg Cassano. Il figlio di Pagliaro (seconda concidenza) è tra gli idonei del concorso.

Il 2 dicembre, nell’articolo che dava conto delle coincidenze di cui sopra, la «Gazzetta» ha anche raccontato che il dirigente del Personale di Arpal, Luigi Mazzei, che su Facebook scrive di essere il coordinatore di Puglia Popolare del Salento, non ha reso le dichiarazioni di incompatibilità (la legge impedisce a chi ha fatto politica di fare il dirigente del personale) chieste dall’Anticorruzione. La dichiarazione è stata resa il 2 dicembre alle 11,42 (fa fede la firma digitale): Mazzei attesta di «non aver rivestito negli ultimi due anni cariche in partiti politici o in organizzazioni sindacali né di aver avuto negli ultimi due anni rapporti continuativi di collaborazione o consulenza con le predette organizzazioni», e di «aver partecipato dal 1.9.2020 al 1.9.2022 al movimento civico Puglia Popolare».

Sui siti web del Salento c’è però traccia di «un incontro conviviale al quale parteciperanno il coordinatore provinciale di Puglia Popolare dott. Luigi Mazzei e il candidato al collegio uninominale per il terzo polo dott. Alfredo Pagliaro». L’incontro era in programma a Nardò il 15 settembre, cioè 15 giorni oltre il termine che Mazzei ha attestato come fine della sua esperienza politica. Come si spiega? Mazzei si è affidato a un legale, ritenendo che le vicende di Arpal siano state raccontate» in maniera fuorviante e non veritiera», e precisando (mai è stato scritto il contrario) che Mazzei «non fa in alcun modo parte della Commissione esaminatrice del concorso». Resta però il tema della possibile incompatibilità del dirigente, ritenuta tale anche dai consiglieri regionali Amati, Di Gregorio e Mennea (Pd). Proprio a seguito della loro convocazione, domani la commissaria di Arpal, Silvia Pellegrini, subentrata dopo che Cassano è stato dichiarato decaduto dalla legge regionale (ha fatto ricorso al Tar), dovrebbe fornire spiegazioni sul punto alla commissione Personale del Consiglio.

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