Di poco, solo in alcuni settori, ma cresce rispetto all’anno precedente. Meno, però, della media italiana. Si tratta della spesa dei pugliesi per consumi di beni durevoli, analizzata per il 2019 dall’Osservatorio Findomestic, in collaborazione con Prometeia. I consumi di beni durevoli in Puglia sono cresciuti dello 0,5%, rispetto al +2,1% della media nazionale. E grazie soprattutto alla spesa per auto usate (+2,9% rispetto al +2,3% in Italia), e motoveicoli, in linea con l’andamento nazionale (+5,9%). Si è ridotta, anche se di poco, la spesa per le auto nuove (-0,4%). Tra i beni per la casa, solo elettrodomestici (3%) e mobili (0,8%) hanno evidenziato un trend positivo, mentre è stato negativo per elettronica di consumo (-8,1%), telefonia (-4,3%) e information technology (-2%). Non mancano le differenze tra le province: crescono Taranto (2,1%), Foggia (1,8%) e Bari (0,8%), ferme Brindisi (+0,3%) e BAT (+0,2%), mentre risulta in netto calo Lecce (-1,8%).
«Per l’acquisto di beni durevoli - commenta il responsabile dell’Osservatorio Findomestic, Claudio Bardazzi - le famiglie pugliesi hanno speso complessivamente 3 miliardi e 185 milioni di euro. La spesa media familiare per i durevoli (1.973 euro) risulta tuttavia inferiore di 674 euro alla media italiana ma di 47 euro superiore a quella del Mezzogiorno. Brindisi (2.046 euro per famiglia) è la prima provincia a livello regionale seguita da Bari (2.028), Taranto (1.977), BAT (1.956), Lecce (1.918) e Foggia (1.897) e nel complesso, le pugliesi, si collocano tra il 78° e il 92° posto nella graduatoria delle 107 province italiane».
CONTINUA A LEGGERE SULL'EDIZIONE CARTACEA O SULLA NOSTRA DIGITAL EDITION