Il caso
Termoli-Lesina, il raddoppio è solo virtuale, interviene la Corte dei Conti. Firmato il protocollo sulla Pescara-Bari
Ventidue anni non sono bastati per iniziare i lavori
BARI - Ventidue anni non sono bastati per muovere una singola pietra sul cantiere del raddoppio della Termoli-Lesina, gli ultimi 33 km della linea Adriatica rimasti a singolo binario. E le prospettive non sono buone. La relazione della Sezione centrale di controllo della Corte dei conti, che ieri ha radiografato il progetto, ha infatti portato un dato di realtà. Non solo (a dispetto dei soliti annunci) il lavori sul 1° lotto Ripalta-Lesina non sono ancora cominciati (dovrebbero partire questo mese), ma l’avvio delle opere sul secondo lotto Termoli-Ripalta, quello più importante, è al momento congelata perché una delle imprese aggiudicatrici è stata colpita da interdittiva antimafia.
I giudici contabili hanno messo in fila una lunga serie di «criticità» e hanno, tra l’altro, ufficializzato quanto sono costati i 15 anni di veti messi sul tracciato dalla Regione Molise, che ha preteso di spostare i nuovi binari lontani dal mare. Il risultato è stato «un incremento di costo di 150 milioni rispetto al progetto presentato da Rfi e un allungamento di circa tre anni dei tempi di realizzazione», anche perché alla porzione effettuata in variante al tracciato del progetto originario (8,6 km) non si potevano più applicare le procedure accelerate previste dalla Legge Obiettivo del 2001. E infatti, puntualissimo, nel 2020 è arrivato lo stop all’approvazione del progetto da parte del ministero dell’Ambiente, giustamente preoccupato per il benessere dell’uccello fratino. In tutto questo, e senza nemmeno cominciare, il costo dei lavori è passato dai 550 milioni iniziali a 700 milioni. E il primo lotto di 7 km da Ripalta a Lesina, dove Rfi prevede di cominciare a giugno e terminare entro la seconda metà del 2025, è stato anche inserito tra i progetti del Pnrr per far vedere all’Europa quanto siamo bravi: il solito gioco delle tre carte ferroviario, ma con la promessa - registrata dalla Corte dei conti - che quei 130 milioni saranno riprogrammati per opere nel Mezzogiorno.
L’appalto integrato del lotto più importante Termoli-Lesina (24,9 km per 437 milioni di euro), aggiudicato a un raggruppamento di imprese guidato dalla D’Agostino di Avellino, è intanto bloccato perché il 12 aprile una delle imprese mandanti, il consorzio Research di Salerno, è stato colpito da interdittiva antimafia. Sulla sospensione del provvedimento si pronuncerà oggi il Tar della Campania. L’opera è stata affidata a un commissario (Roberto Pagone di Rfi), lo stesso commissario dell’Alta capacità Napoli-Bari, cui la Corte dei conti ha chiesto di adottare «tutte le iniziative e le misure correttive necessarie in termini di programmazione, indirizzo, coordinamento e monitoraggio delle attività, al fine di garantire il puntuale rispetto dei tempi indicati nel cronoprogramma». Il raddoppio della Termoli-Lesina dovrebbe consentire una riduzione dei tempi di percorrenza di circa 40 minuti tra Bologna e Bari e di circa 60 minuti fino a Lecce. Al momento la conclusione dei lavori è prevista per il 2028.
Sulla tratta Pescara-Bari il protocollo della Legalità
Firmato oggi il Protocollo di Legalità per il completamento del raddoppio della linea Pescara-Bari nella tratta Termoli-Lesina ancora a binario unico. A firmarlo il Ministero dell’Interno, la Prefettura di Campobasso, la Prefettura di Foggia, Rete Ferroviaria Italiana e le organizzazioni sindacali di categoria. Obiettivo prevenire e contrastare i tentativi di infiltrazioni della criminalità organizzata in materia di appalti, servizi e forniture pubbliche. Il documento - siglato dalla Ministra Luciana Lamorgese, dall’Amministratrice di RFI Vera Fiorani, dal Prefetto di Campobasso Francesco Antonio Cappetta e da quello di Foggia Carmine Esposito - riguarderà tutta la filiera delle imprese affidatarie dei lavori che a qualunque titolo saranno impegnate nella realizzazione dell’opera. Presenti alla firma il Presidente della Regione Molise Donato Toma e l’Assessore Trasporti e Mobilità sostenibile della Regione Puglia Anna Maurodinoia.
Il protocollo prevede la collaborazione fra le Prefetture e RFI per vigilare sul pieno rispetto della legalità nei contratti pubblici, sviluppando, in aggiunta agli standard richiesti dalla normativa, ulteriori e ancora più stringenti forme di controllo, scambio di informazioni e procedure che ne garantiscano la trasparenza.