l’intervista
«Taser in dotazione anche a Bari e Brindisi per garantire più sicurezza alla forze di polizia»
Il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni traccia un primo bilancio sull’uso delle pistole elettriche: «Sono state utilizzate già 46 volte»
BARI - Sono di colore giallo fluo, all’apparenza sembrano innocue ma, una volta premuto il grilletto, sono in grado di scagliare due «dardi» elettrici di 63 microcoulomb capaci di immobilizzare il soggetto colto in flagranza di reato e paralizzarlo per circa 5 secondi.
I «taser» (acronimo di Thomas A.Swift’s Electronic Rifle), ovvero le pistole elettriche dallo scorso mese di marzo in dotazione in Italia alla Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza, sono entrate in funzione in 14 città metropolitane (tra cui Bari) e in 4 comuni ( tra cui Brindisi). Allo scorso 30 aprile, fanno sapere al Viminale, le pistole ad impulsi elettrici sono state utilizzate 46 volte: nel 50% dei casi è bastato mostrare o intimare l'arma per ottenere la desistenza dell'aggressore.
Sottosegretario Nicola Molteni, nell’ambito del Ministero dell’interno, lei ha la delega alla pubblica sicurezza. I “taser” costituiscono un supporto per ridurre i rischi per l'incolumità delle forze di polizia.
«La sperimentazione del taser è stata avviata il 4 luglio 2018 con decreto del ministro dell'Interno Matteo Salvini attraverso la distribuzione della pistola a impulsi elettrici nelle 14 città metropolitane e in 4 Comuni, tra cui Brindisi, a dimostrazione dell'attenzione dell'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini nei confronti della Puglia. Lo scorso 14 marzo, all'esito della fase di addestramento e formazione , è partito il primo slot di attivazione del “taser” con la distribuzione della pistola ad impulsi elettrici anche alle Forze di Polizia di Bari e Brindisi. È in fase di definizione il cronoprogramma che porterà ad attivare il Taser nelle altre città italiane nei mesi di maggio e giugno. Complessivamente, sono 4482 i taser che verranno dati in dotazione alle forze di polizia, ma stiamo lavorando per sbloccare ulteriori risorse e aumentare il numero».
Seppur non sia letale, la pistola ad impulsi elettrici (Pie) è considerata per la vigente normativa un’arma comune e si configura come uno strumento impiegabile dall’operatore di polizia qualora ricorrano le condizioni previste dagli articoli 52 (legittima difesa), 53 (uso legittimo delle armi) e 54 (stato di necessità) del codice penale.
«Questo strumento, particolarmente atteso da donne e uomini in divisa, verrà implementato anche per tutte le specialità della Polizia di Stato. La pistola a impulsi elettrici è un mezzo di difesa e non di offesa, di sicurezza e non di violenza, caratterizzato da un'importante capacità di deterrenza a tutela delle forze di polizia. Le linee guida tecnico-operative per la formazione e l'utilizzo del Taser sono state elaborate da una cabina di regia interforze al Ministero dell'Interno, con la partecipazione attiva del Ministero della Salute di cui sono state raccolte le istanze per tutti gli aspetti medico-sanitari connessi all'utilizzo dello strumento».
I «taser» saranno utilizzati anche dalle Polizie locali?
«Abbiamo lavorato con grande impegno per offrire agli operatori della sicurezza questo strumento in più: sono molto soddisfatto dei risultati raggiunti", commenta ancora Molteni. "Sulla base dell’articolo 19 del decreto Sicurezza di Matteo Salvini (Dl 113 del 2018, poi convertito in legge 132/18), ora stiamo lavorando per l'adozione delle linee guida operative tese a consentire ai comuni Capoluogo e sopra i 100mila abitanti di avviare la fase di sperimentazione del taser anche per la Polizia locale, nella consapevolezza del ruolo importante che le polizie locali hanno acquisito nelle attività di sicurezza urbana integrata».