sanità

«Ancora inattuata in Puglia la legge per potenziare lo screening sul tumore al seno»

Redazione online

Il presidente della prima commissione, Fabiano Amati, richiama alle proprie responsabilità i direttore generali delle Asl, perché rischiano la decadenza dall'incarico

BARI - Dal 3 febbraio 2022, giorno in cui è entrata in vigore la legge che impone alle Asl pugliesi misure di potenziamento dello screening sul tumore al seno, non sono state istituite le prenotazioni a data fissa, incrementati gli avvisi per lo screening, attivati i protocolli di sorveglianza per mutazioni BRCA1 e BRCA2 e introdotta l’esenzione.

In sostanza la legge è ancora inapplicata: è quanto è emerso oggi durante le audizioni in III commissione consiliare. «Ma lo sanno i direttori generali che, così facendo, la legge prevede la loro decadenza automatica?», commenta il presidente della I commissione, Fabiano Amati, che oggi ha chiesto l’audizione dei dirigenti del dipartimento Salute. Tra un mese ci sarà un’altra ricognizione. «Da non crederci - prosegue Amati - una legge che riguarda la vera parità di genere, ossia contrastare la morte di un gran numero di donne per carcinoma mammario, trattata come una qualsiasi disposizione amministrativa da applicare con l'istituzione di seriali tavoli e tavolini, spesso inconcludenti. E pensare che c'è ancora oggi chi vorrebbe proporre la modifica di quella legge, prima ancora di applicarla, perché ritiene troppo severa la sanzione della decadenza dei direttori generali delle Asl in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi».

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