Ambiente
«Invasione di cormorani in Puglia»: è allarme pesca
L'aumento della specie segnalata da Bari a Gallipoli. Coldiretti: «Necessario il riequilibrio con l'ecosistema locale»
BARI - Invasione di cormorani in Puglia: tutta colpa della tropicalizzazione del clima e del global warming. Sono letteralmente triplicati con ripercussioni economiche gravi per i pescatori e per gli allevamenti. È quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione della Giornata mondiale della fauna selvatica (World Wildlife Day) 2022, celebrata ogni anno il 3 marzo.
«La presenza sempre più invasiva dei cormorani – denuncia Coldiretti Puglia - viene segnalata dai pescatori in provincia di Bari sia a sud, tra Mola di Bari e Torre a Mare che a nord tra Giovinazzo e Bisceglie, sulla costa di Taranto, nella laguna di Varano, sulla Diga di Capaccio del Celone a Lucera e presso la palude del Lago Salso a Manfredonia, a Gallipoli e sugli oltre 400 chilometri di costa della regione.
Ogni Cormorano mangia fino a 10 chilogrammi di pesce al mese, oltre 300 grammi al giorno, lasciando tra l'altro pesci feriti nell'attività predatoria e con il rischio della diffusione di malattie e parassiti. «Il numero di cormorani svernanti è cresciuto di circa venti volte negli ultimi 25 anni – aggiunge Coldiretti Puglia - secondo un andamento parallelo e strettamente correlato alla crescita esponenziale delle popolazioni nidificanti nei paesi dell'Europa centrosettentrionale».
«È ormai una vera e propria emergenza alla luce dei danni provocati all’attività ittiocolturale e alla vita stessa dei pesci nei mari. L’attività predatoria dei cormorani – spiega il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia - sottopone a forte stress la vita marina poiché è talmente intensa da non permettere la crescita, lo sviluppo e la riproduzione delle specie di cui si nutrono».
Per acquacoltori e pescatori di mestiere la riduzione del pescato è risultato il fattore di maggior impatto – riferisce Coldiretti Puglia - mentre per i pescatori sportivi a rischio è la riduzione degli stock ittici dovuti ad una ridotta produzione naturale.