Il caso
Marò, l'interrogatorio di Latorre: «Sono sereno». La difesa: «Auspichiamo archiviazione»
L’atto istruttorio di Massimiliano Latorre, durato circa tre ore, si è svolto davanti al pm Erminio Amelio, titolare del procedimento che vede indagato per omicidio volontario anche l’altro fuciliere di Marina, Salvatore Girone
E’ iniziato da alcuni minuti in Procura, a Roma, l’interrogatorio del militare di Marina, Massimiliano Latorre, il marò indagato assieme al collega Salvatore Girone per omicidio volontario in relazione alla morte di due pescatori in India nel 2012. L’atto istruttorio si svolge nell’ufficio del sostituto procuratore Erminio Amelio, titolare del procedimento. Completo grigio e occhiali da sole, Latorre, è entrato a piazzale Clodio poco prima delle 11, accompagnato dal suo difensore Fabio Anselmo. Venerdì scorso è stato ascoltato per oltre tre ore Girone.
«Sono molto sereno». Così il militare di Marina, Massimiliano Latorre, al termine dell’interrogatorio in Procura, a Roma, durato circa tre ore. Il marò è stato ascoltato come indagato di omicidio volontario per la morte di due pescatori in India nel 2012. «Noi siamo qui anche grazie a lui - ha detto l’avvocato Fabio Anselmo, difensore del marò - perché la prima comunicazione di notizia di reato ai pm la fece lui il 16 febbraio del 2012. Lui segnalava il rischio che le autorità indiani potessero configurare qualcosa di diverso rispetto a ciò che aveva vissuto: un tentativo di attacco di pirateria»
LE PAROLE DELLA DIFESA - L’atto istruttorio di Massimiliano Latorre, durato circa tre ore, si è svolto davanti al pm Erminio Amelio, titolare del procedimento che vede indagato per omicidio volontario anche l’altro fuciliere di Marina, Salvatore Girone, sentito venerdì scorso. «Siamo soddisfatti - ha affermato il difensore di Latorre, Fabio Anselmo -. Con il magistrato abbiamo ricostruito le circostanze in maniera serena, molto tranquilla nonostante il tempo trascorso di nove anni e i problemi di salute che ha avuto Latorre. Credo, comunque, che la realtà e la verità dei fatti sia emersa in maniera chiara. Questo è il terzo interrogatorio svolto, negli anni, dal mio assistito. Io credo che i magistrati già si siano fatti una idea, non credo che mancherà molto alla definizione del fascicolo. Noi auspichiamo una archiviazione ma ovviamente rispettiamo le determinazioni dell’ufficio».