Il caso

Bari, «aeroporto pieno di turisti ma l'info-point è in abbandono»

Rita Schena

La denuncia circostanziata del nostro lettore Massimo Lupis

BARI - «Da barese e pugliese mi fa male vedere in uno stato di completo abbandono l’info-point turistico all’aeroporto di Bari». Il signor Massimo Lupis non è proprio riuscito a resistere e la sua denuncia arriva come un ceffone in pieno viso per un territorio che ripete ossessivamente quanto il turismo sia un settore strategico per la ripartenza e l’economia locale.

«Sono arrivato a Bari un paio di giorni fa, sceso da un aereo dal nord Italia e non ho potuto fare a meno di notare che non c’era nessuno all’info-point. Alcuni volantini erano per terra, effetto discarica, tra lo sgomento di molti turisti. Lo scalo era pieno di viaggiatori, tanti che neanche io me lo aspettavo. Arrivavano aerei da tutta Europa, pieni di stranieri e naturalmente tutti si fiondavano all’info-point. Inutilmente, visto che nessuno poteva dar loro indicazioni».

Il signor Lupis non si limita alla critica spicciola, che lascia il tempo che trova, si attacca alla Rete e cerca un numero di riferimento per ViaggiareinPuglia il servizio della Regione che dovrebbe gestire lo spazio.

«Ho chiamato il numero di rete fissa che ho trovato, mi ha risposto una voce femminile, credo di un ufficio amministrativo, mi ha spiegato che la convenzione di collaborazione è scaduta, che si stanno attivando per nuovi accordi… Sinceramente ho trovato comunque riprovevole il tutto. Siamo in estate, i flussi turistici sono ripresi e l’aeroporto più grande della mia regione non ha un centro informazioni per turisti? La mia denuncia non è per sollevare polemiche, ma perché qualcuno si faccia carico della situazione e la risolva. A me è venuta una gran tristezza a vedere tanti turisti smarriti. Le informazioni le avevano dalle agenzie che affittano auto a noleggio, ma sembra una cosa seria? Per non parlare degli info-point in città, anche in questo caso trasmettono un senso di abbandono, che da turista mi farebbe scappare. Viaggio molto e quello che vedo nella mia città è una pecca unica, mai riscontrata altrove. E da barese orgoglioso delle proprie radici, me ne dolgo».

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