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Piscine e palestre sono di nuovo aperte ma limiti per gli sport di contatto

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

palestra

I gestori registrano un calo del 70% degli introiti ma tanti clienti sono tornati ad allenarsi in sicurezza

Martedì 25 Maggio 2021, 10:18

Riapre il settore delle piscine e delle palestre, ma restano le cicatrici per i danni economici determinati dal lungo lockdawn per la pandemia. I segnali nelle grandi strutture pugliesi sono di ripartenza, con tanti clienti pronti a cimentarsi nelle attività interrotte per il Covid.

Pasquale De Ruvo, titolare del centro sportivo Kendro di Triggiano (Bari), che ospita discipline sportive dal tennis al nuoto: «Nel primo giorno di riapertura della palestra c’è stato un buon afflusso di atleti. Molti sono venuti a chiedere informazioni e riaggiornare i contratti di abbonamenti, fermi addirittura al 2020».

«Cosa chiedono gli iscritti? Sulla sicurezza - aggiunge - sono tranquilli perché qui ci sono spazi ampi. In ogni ambiente o spogliatoio è segnalata la necessità del distanziamento nonché la presenza degli igienizzanti. Tutti sanno che negli spazi comuni devono avere la mascherina mentre durante l’attività sportiva la distanza deve essere tendenzialmente di due metri».

«La piscina? Quella indoor non la riapriremo. Quella outdoor, ludica, l’apriremo il primo giugno: i protocolli sono quelli dell’anno scorso. Metteremo un ombrellone ogni cinque metri, i lettini saranno disposti ogni due metri. Nessun timore di assembramenti», chiarisce De Ruvo.

Poi c’è il capitolo dei lavoratori del settore, soprattutto i maestri delle varie discipline: «I miei istruttori erano felici, ma c’è stato grande entusiasmo da parte dei clienti. Gli istruttori in questi mesi hanno ricevuto solo un sussidio di 800 euro al mese. Ora sono contenti tornare a guadagnare con il proprio lavoro», dichiara ancora il gestore del Kendro. «Gli spogliatoi? Sono aperti con il distanziamento ma non è consentito fare le docce. Ci si può solo cambiare», puntualizza ancora. La conclusione: «Il settore palestre soffrirà ancora. Non saranno tutte rose, perché questo ambito sportivo in estate è poco frequentato per i corsi e le varie discipline, che registrano la massima affluenza in autunno e inizio primavera», chiosa De Ruvo.

Saverio Fortunato, gestore dell’ex Gil ora PalaMartino di Bari: «Con la riapertura non c’è ancora chiarezza perché nei nostri spazi facciamo soprattutto sport di contatto. Gli agonisti si stanno già allenando in vista degli incontri. Non posso però ancora organizzare partite di basket o pallavolo, per esempio: c’è dal Dipartimento per lo Sport di Palazzo Chigi il via libera all’attività per le palestre, ma non sono consentite le attività sportive di contatto all’interno dei luoghi chiusi».

«Con questa riapertura per i nostri bilanci cambia poco: il lockdown - sottolinea Fortunato - ha azzerato la nostra corsistica di pilates, parkour, minibasket, minivolley, skateboard e soprattutto il nostro cartellone di eventi musicali, culturali e sportivi. Ci vorrebbero regole più chiare e lineari per l'accesso agli spazi di allenamento, magari prevedendo tamponi rapidi settimanali al fine di garantire per tutti la sicurezza sanitaria. Poi le grandi palestre come la nostra non possono essere paragonate nei regolamenti alle piccole palestre fitness. Ci siamo salvati con un po’ di attività all’aperto, ma il settore deve essere sostenuto dal governo. Il mondo dello sport amatoriale è molto limitato dalle attuali normative».

«Il calo di incassi nell’ultimo anno? E’ del 70 per cento. Tra l’altro non si possono utilizzare le docce, ma solo gli spogliatoi con ulteriori disagi per gli atleti», puntualizza. «In queste ore stiamo ricevendo molte visite di sportivi alla ricerca di informazioni su cosa è consentito dalla normativa nazionale. Sono tornati per esempio gli skateborder, ma tutti quelli che organizzavano partite, invece, sono rimasti delusi in attesa di aperture senza limitazioni e magari con regole più nette. Molti sono addirittura disponibili a fare il tampone prima di ogni partita», conclude Fortunato.

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