Inquinamento elettromagnetico

Vincitorio: «La Regione riconosca i diritti di chi si ammala»

Redazione online

Appello per realizzare in Puglia un Centro per la diagnosi e la cura delle patologie connesse. «A San Giovanni Rotondo e Lecce una rassegnata coesistenza»

«La Regione riconosca diritti di chi si ammala per inquinamento elettromagnetico e chimico». È l'appello di Giancarlo Vincitorio, referente per la Puglia di Alleanza italiana Stop 5G,  per creare in Puglia un Centro per diagnosi e cura di queste malattie. 
«È il momento di unire le forze per tutelare chi soffre»,  dice  Vincitorio, lanciando un appello trasversale «a tutti i partiti per realizzare in Puglia un Centro per la diagnosi e la cura di patologie causate dall’esposizione a campi elettromagnetici e ad agenti chimici. Non ha importanza quale orientamento politico esprimano, tutti dovrebbero sentire il dovere di questo impegno a tutela dei diritti di soffre di MCS (Sensibilità chimica multipla) ed EHS (Ipersensibilità ai campi elettromagnetici)».

Vincitorio sottolinea che dal 2001 il ministero della Salute e le Regioni ne parlano come problema sanitario emergente ma che  ad oggi nulla è stato fatto in Puglia. In molte altre Regioni invece MCS ed EHS sono  riconosciute come malattie invalidanti e anche all'estero, ad esempio in Germania e Francia, ci sono sentenze giudiziarie che rafforzano i diritti di coloro che soffrono per questa malattia.

«MSC ed EHS sono causa di patologie disabilitanti - continua il referente di Stop 5G - in rapporto alla gravità delle affezioni dei vari organi o sistemi interessati come ad esempio reni, pelle, apparato respiratorio, cardiocircolatorio e dirigente, sistema nervoso. La Regione Puglia – afferma Vincitorio - può fare molto per garantire ai cittadini una diagnosi precoce delle patologie MSC ed EHS e per erogare a questi soggetti servizi adeguati nelle strutture sanitarie pubbliche».

«Mi rendo conto - conclude Vincitorio - che ci sono territori, ad esempio San Giovanni Rotondo e Lecce, dove persiste una rassegnata coesistenza con l’inquinamento elettromagnetico limitandosi a delegare all’Arpa la sorveglianza dei limiti di emissione, ma l’esposizione prolungata a questi agenti è causa, in alcune persone, di sofferenza e malattie. Continueremo la nostra battaglia ovunque e sempre ma nel frattempo i partiti sollecitino il governo regionale a riconoscere la malattia e ad erogare le cure sanitarie a chi soffre».

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