Dipendono molto dalla rapidità delle vaccinazioni le speranze di ripresa anche economica per superare questa terribile lunga fase, difficilissima soprattutto per gli esercizi commerciali, innanzitutto quelli legati al turismo, all'ospitalità e alla ristorazione.
I problemi economici si vedono facilmente, invece le potenzialità di ripresa sono più difficili da misurare. In proposito aiutano gli aggiornatissimi dati della Banca d'Italia (poi elaborati dall'Ufficio studi dell'ABI) sulla Puglia e sulla Basilicata.
Al 31 dicembre scorso in Puglia il totale dei depositi (73 miliardi di Euro) risulta cresciuto del 12,1% rispetto a fine 2019, prima della pandemia: tale incremento dei depositi è superiore alla media del Sud Italia (+11,2%) ed anche alla media nazionale (+10,2%). Si tratta di dati di sintesi che nascondono, ovviamente, sia le migliori, sia le peggiori condizioni economiche.
In Basilicata l'incremento dei depositi è stato dell'10,6%, per un totale di oltre 12 miliardi di Euro.
In Italia i depositi, a dicembre 2020, hanno superato i 1.740 miliardi di Euro: una somma quanto mai rilevante, parcheggiata in attesa di essere, almeno in parte, in qualche modo investita. Attualmente il tasso medio sui depositi in conto corrente è solo dello 0,03%.
Per favorire la più cospicua e rapida ripresa economica e sociale sono quanto mai utili gli investimenti europei e nazionali, ma sarebbe anche molto utile che la Repubblica Italiana incoraggiasse fiscalmente gli investimenti dei risparmi accantonati dagli italiani. Lo Stato, infatti, tassando al 26% il rendimento dei depositi bancari, incassa ora ben poco, quasi nulla. Quindi, incoraggiare fiscalmente gli investimenti dei risparmi degli italiani non farebbe perdere gettito allo Stato, ma lo farebbe crescere sia per i risparmiatori, sia per lo Stato.
Occorre che la Repubblica (che ha ancora la sovranità fiscale) disponga una riduzione della pressione fiscale sui risparmi investiti a medio e lungo termine (non per speculazione) in azioni di società quotate o no: la pressione fiscale dovrebbe calare in proporzione alla maggior durata degli investimenti azionari. Così si svilupperebbe anche l’azionariato popolare.
Per quanto riguarda i prestiti, in Puglia e in Basilicata, a dicembre scorso, sono cresciuti del 3,8% sull'anno precedente, quasi in media nazionale (+ 4,1%).
La qualità dei crediti vedeva le sofferenze lorde in Puglia al 4,9%, superiore alla media nazionale (3%), mentre in Basilicata erano al 4,8%. La crescita dei prestiti nel 2020 è stata favorita dalle maggiori o minori garanzie statali (autorizzate dalla UE) a seguito della pandemia. In proposito i dati, forniti dal Fondo di Garanzia, sono dettagliati per provincia (vedi Tabella allegata) ed evidenziano il numero delle operazioni di finanziamento, l'importo totale finanziato e anche l'importo medio finanziato: quest'ultimo dato fotografa anche in qualche modo la sintesi delle dimensioni delle aziende in ciascuna provincia.
In Puglia, Bari e Lecce sono le province con più operazioni di finanziamento garantito alle Piccole e Medie imprese, mentre ultima è Brindisi. Per ammontare dei finanziamenti Bari è seguita da Lecce e Foggia, mentre ultima è Brindisi. Infine per importo medio finanziato Bari è prima, seguita da Taranto e Barletta Andria Trani; ultima è Lecce.
In Basilicata, per numero di operazioni, per importo totale e per importo medio Potenza è seguita da Matera.
Quindi, dopo oltre un anno di pandemia, vi sono ancora molte ombre, ma anche molte luci, germogli di ripresa che occorre favorire contemporaneamente sul piano sanitario e su quello economico.
Meno tasse per chi investe a medio termine sulle società

Una riflessione per la «Gazzetta» del presidente dell'Abi Antonio Patuelli
Domenica 25 Aprile 2021, 11:45