I provvedimenti
Covid, Puglia in arancione, a Pasqua Italia tutta rossa. Emiliano: situazione grave, chiudere tutto
A Pasqua, dal 3 al 5 aprile, zona rossa nazionale. Risale l'indice RT. Ma in Puglia dal 10 vige già il divieto di asporto di cibi e bevande dopo le 18 indipendentemente dal Codice Ateco.
Dal 15 marzo al 6 aprile, le zone gialle vengono portate in arancione. Si rende più tempestivo l’ingresso in area rossa: tutte le regioni che hanno incidenza settimanale superiore a 250/100mila verranno inserite nell’area con le misure più severe. È una delle proposte di nuove misure restrittive che il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha presentato alle Regioni che potranno individuare, quando in arancione, aree specifiche da portare in rosso.
Le misure saranno inserite in un dl che sarà varato dal consiglio dei ministri. A Pasqua, dal 3 al 5 aprile, tutta Italia sarà in zona rossa. Regioni e comuni chiedono di varare i ristori in contemporanea con le nuove misure. Iss: l’Rt risale a 1,16, 'epidemia in espansione'. L'incidenza dei casi tocca i 225 per 100mila abitanti.
Dal 15 marzo al 2 aprile e il 6 aprile (3, 4 e 5 è zona rossa nazionale, ndr), nelle Regioni arancioni "è consentito, in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno", tra le 5 e le 22, "e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi". Lo spostamento non è consentito nelle zone rosse.
La facoltà di attuare misure più restrittive in Puglia tocca ora al Presidente della Regione, Emiliano, che per le province di Bari e Taranto potrebbe disporre la zona rossa tenuto conto dei numeri dei contagi che hanno superato i limiti previsti per una fascia di rischio più moderata. Ma la situazione ha spinto il Governatore a chiedere la «chiusura> di tutta la regione.
In Puglia, comunque, dal giorno 10 marzo è in vigore una ordinanza di Emiliano - in linea con quella emessa dal sindaco di Bari, Antonio Decaro e da altri 40 sindaci dell'Area metropolitana - di disporre il divieto di asporto a partire dalle 18 di cibi e bevande da ogni tipo di esercizio commerciale (distributori automatici comprese), senza fare alcuna distinzione tra le attività con i Codici Ateco.