L'opinionista
«Juve, fidati di CR7 ma occhio al Porto», parla Giancarlo Marocchi
«Complimenti al Bari, Carrera è l'uomo giusto»
Il ritorno della Champions, la coppa dalle grandi orecchie. Il sogno proibito di tanti club. Giancarlo Marocchi, opinionista tra i più autorevoli della squadra di Sky Sport, oggi sarà la voce tecnica di Porto-Juventus, andata degli ottavi di finale di Champions League, accanto a Federico Zancan (diretta dalle ore 21 su Sky Sport Uno e Sky Sport 252; il grande calcio delle coppe europee sarà su Sky per il prossimo triennio 2021/2024).
Prima di tuffarci nella Champions, un salto in Puglia. Massimo Carrera nuovo tecnico del Bari, cinque stagioni assieme a lei alla Juve. Dica pure.
«Un ragazzo che ha un approccio eccezionale, entusiasmo. E lo sta dimostrando. Per lui vincere in Russia o a Bari è la stessa cosa. Fa tutto con tensione e determinazione. In più Bari ha un posto particolare nel suo cuore. Ricordo una curiosità. Prima che arrivasse alla Juve, ci incontrammo da avversari in Puglia. E gli lasciai un segno niente male sulla coscia. Quando ci incontrammo a Torino, glielo ricordai. Diventammo grandi amici, lo siamo ancora, lo sono anche le nostre famiglie».
Il Bari è in buone mani o no?
«Il Bari è in buone mani, le migliori. Poi da qui a vincere ce ne passa. A Bari mi pare ci sia un po’ di tutto: Carrera, buoni gioctori, società solida. Ma non sempre le cose si combinano alla perfezione».
Torniamo alla Champions che ritorna. Porto-Juve, pronostico secco.
«Preferisco puntare sulla qualificazione: 90 Juve, 10 Porto».
Le squadre portoghesi un po’ mine vaganti?
«Fastidiose. Soprattutto nel possesso palla, Il Porto è squadra solida, fa posseso palla e presta grande attenzione alla fase difenvisa, infatti subisce pochi gol. Però il divario tencico è evidente. La Juve non deve accettare il loro ritmo basso ed evitare le ripartenze».
La Juve di Napoli, però, nel primo tempo girava a due all’ora...
«Sì, ma non è semplice quando l’avversario è tutto schiacciato all’indietro. In Champions si gioca a tutto campo, c’è più spazio».
Quali i giocatori da tenere d’occhio nel Porto?
«Oliveira mi piace in particolare. Ma attenzione ai “vecchietti”: Pepe, ad esempio, fa paura sui calci piazzati, Ma la Juve è decisamente più forte e solitamente passa la migliore. Conceicao, però, il tecnico dei portoghesi, è molto bravo, sono sicuro che avrà preparato per bene la sfida»
Ronaldo fa corsa a parte. Chi altro nella Juve può incidere?
«Chiesa è in un momento strepitoso, gli riesce facile saltare l’uomo. e quando hai uno in grado di farloo, la fase offensiva è già a metà dell’opera. Ronaldo? Sono 15 anni ormai che fa gol in Champions, lui è... lui. Negli ultimi due mesi Pirlo ha dovuto schierare 9 giocatori di movimento più CR7 perché il portoghese non stava benissimo. Ma se passa un pallone dalle parti della porta, CR7 non sbaglia».
Facciamo un salto alla prossima settimana. Atalanta-Real e Lazio-Bayern.
«Sapete una cosa? Quando smetti di giocare, affiorano ricordi uno dopo l’altro. E ti accorgi magari di aver battuto grandissime squadre. Ecco, non c’è mai una certezza. In 180’ può succedere di tutto. A parità di condizione fisica, passa la più forte. Ma Atalanta e Lazio non le darei per spacciate. Vero, quando affronti il Real, non affronti solo il Real. Affronti un pezzo di storia del calcio, guardi le maglie bianche e ti viene d pensare. Ma il calcio non è una scienza esatta».
La Juve può tornare a vincere la Champions?
«City e Bayern sono di un’altra categoria, le migliori. Ma questo è un anno anomalo, è come andare a teatro senza pubblico ed esibirsi davanti a una telecamera. Un’incognita che può provocare sorprese».
Marocchi, che ne pensa di questo calcio che stiamo vedendo sempre più spesso, con la ricerca forsennata della costruzione del gioco sulla... linea di porta?
«Non sono contro, ma sono contro il voler per forza fare una cosa. Ci sono due principi. Uno è quello di non dover mai forzare nulla, l’altro di fare quello che l’avversario consente. Se ti attaccano altissimo. direi che è inutile. Ormai toccano più palloni i portieri e i difenori che i centrocampisti. Se però i centrocampisti esistono, bisogna sfruttarli».