Sabato 06 Settembre 2025 | 08:17

La Russa (Fdi): «Noi tatarelliani che dialogavamo con Ciampi, possiamo dire no a Draghi»

 
Michele De Feudis

Reporter:

Michele De Feudis

La Russa: «FdI rispetta il premier incaricato è contro i governi non benedetti dal voto»

«La lezione di Tatarella? Mai votare un esecutivo destra-sinistra»

Mercoledì 10 Febbraio 2021, 14:17

11 Febbraio 2021, 15:25

L’opposizione patriottica di Fdi al governo Draghi in continuità con il pensiero di Giuseppe Tatarella, il fondatore della destra di governo, definito da Le Monde con l’appellativo «le renarde». Ignazio La Russa, senatore meloniano, spiega alla Gazzetta le scelte del partito e il precetto "tatarelliana" di non confondere mai la destra con la sinistra.

Senatore La Russa, Giorgia Meloni ha confermato che preferisce stare all’opposizione del governo Draghi. Quali i temi di dissenso?
«Abbiamo rispetto per Draghi e riteniamo che non si è riusciti a prendere la strada maestra, quella delle elezioni anticipate. La migliore delle alternative poi era la scelta una persona di grande spessore come l'ex banchiere».

Ma non lo sosterrete.
«Non abbiamo un problema verso il premier incaricato, ma obiezioni politiche»

Quali?
«Il suo governo si baserà su una maggioranza che ha soluzioni opposte sui dossier che dovrà affrontare. E questo per noi è un danno per l’Italia».

Come si pratica una opposizione patriottica?
«Restare all’esterno di una maggioranza ha una motivazione di coerenza. Il primo manifesto di Fdi, poco dopo la fondazione, aveva come slogan “Mai col Pd, mai più un governo tecnico”. Nasciamo contro l’esecutivo Monti, non bisogna dimenticarlo. Al governo bisogna andare con un progetto benedetto dal corpo elettorale».

Sui vari provvedimenti…
«Se il governo dovesse aumentare le tasse, Fi e Lega saranno obbligati a votare a favore, noi no. La nostra scelta sarà favorevole se un provvedimento è utile per l’Italia, dunque una scelta per la Patria, non prevenuta verso Draghi».

La Meloni ha chiesto di porre fine alla pioggia di Dpcm e di riaprire in sicurezza le attività economiche. Si posiziona come sentinella del mondo produttivo?
«Sarà la sentinella delle aspettative degli italiani. Draghi dovrà fare i conti con la realtà».

A cosa si riferisce?
«Per quanto autorevole, dovrà immergersi nel calderone politico. E dovrà dire ai suoi sostenitori: votate o me ne vado. Chi va in maggioranza dovrà accettare scelte distanti dal proprio credo, mentre noi avremo la bussola nel programma del centrodestra».

I vostri alleati governisti, Lega e Fi, invece?
«Ci ringrazieranno perché saremo baluardo delle idee del centrodestra. E’ successo in passato: con il governo Dini, nel 1995, la Lega votò a favore, noi ci astenemmo con Fi. Con il governo Monti, Fi votò a favore. Il governo giallo-verde ha avuto con la Lega come perno. Quando si voterà noi saremo il fulcro di una maggioranza coesa e vincente».

Ricorre in questi giorni il 22esimo anniversario della morte di Pinuccio Tatarella. Cosa avrebbe suggerito in queste ore il leader pugliese?
«Ricordo come dipingeva la situazione politica italiana: “destra e sinistra sono rive opposte di un fiume e non si possono mai incontrare”».

Quindi con Draghi?
«Mi faccia finire. Tatarella proseguiva descrivendo la zattera del centro, che si spostava sulla riva destra o sinistra. Ecco, Pinuccio - il ministro dell’Armonia - non ha mai immaginato di dare il voto a un governo mettendo insieme noi e la sinistra».

C’è chi evoca, sempre da destra, anche l’intervista celebre di Tatarella a la Stampa sul ruolo dei poteri forti. E’ una dialettica, quella politica-poteri forti, presente anche in questo frangente?
«Tatarella voleva che la politica non fosse serva dei poteri economici mentre era per un dialogo alla pari con gli altri poteri. Poi le aggiungo un aneddoto».

Prego.
«Tatarella ha avuto un atteggiamento di grande rispetto e una interlocuzione elevata con una delle figure istituzionali di quel tempo».

A chi si riferisce?
«Parlo di Carlo Azeglio Ciampi…».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)