Davide Bellomo, capogruppo della Lega Alla Regione Puglia. Alle recenti elezioni regionali cosa non ha funzionato per voi?
Non siamo riusciti, a livello di coalizione, a far passare un'immagine di novità e freschezza della nostra proposta. Dobbiamo prendere atto che l’elettorato, sebbene fosse insoddisfatto dell’operato del governatore uscente, durante la pandemia ha preferito la continuità. La Covid-19 ha spaventato molto e gli elettori hanno preferito non cambiare chi gestiva in quel momento.
Fitto, il candidato presidente del centrodestra, dopo la sconfitta ha optato per il ruolo di europarlamentare. Che ne pensa?
Sono decisioni personali che bisogna rispettare. Io, una volta accetta la candidatura, sarei rimasto in Puglia.
La Lega in Puglia ha un problema di classe dirigente?
Non condivido. Due anni fa la Lega in Puglia non esisteva, oggi anche grazie al lavoro della nostra classe dirigente, abbiamo eletto tre parlamentari, due europarlamentari, un gruppo di ben quattro consiglieri in Regione e numerosi consiglieri comunali, non mi pare sia poco. Non a caso a Bari la Lega ha espresso ben quattro consiglieri comunali, rappresentando il gruppo consiliare di opposizione poi numeroso. I numeri ci dicono che la nostra è una realtà in crescita, stiamo consolidando la struttura di partito sul territorio.
Emiliano e la pandemia. Dove sbaglia, dove sta facendo bene, cosa avreste fatto voi?
In questa situazione il presidente Emiliano sembra un comandante che naviga a vista, senza riuscire a programmare nulla per tempo. Si è perso il conto delle interviste in cui ha provato a far credere che andasse tutto bene, mentre contemporaneamente numerosi sindaci delle province di Bari e Bat chiedevano che fossero applicate le restrizioni da zona rossa o arancione. Per settimane la Puglia è stata tra le peggiori (se non in alcuni momenti la peggiore) regioni d’Italia in relazione al rapporto tamponi/contagi. L’impressione è che si sia fortemente sottovalutata la forza espansiva dell’epidemia nel periodo autunnale, da cui è conseguita una evidente carenza di programmazione. Sulle scuole la confusione è parsa chiara: addirittura con l’ultima ordinanza, di fatto, si lascia alle famiglie la discrezionalità sul mandare o meno i propri figli a scuola. Insomma, Emiliano ci sta lasciando l’esatta sensazione di quello che un governante non dovrebbe fare: essere ondivago. Cosa ha fatto bene? Ha nominato un epidemiologo in qualità di assessore alla Sanità. Peccato che Lopalco non stia svolgendo la sua funzione: prevedere, programmare, fornire dati statistici. Nulla di tutto ciò. A questa pochezza, si aggiunga anche una gestione poco chiara delle vaccinazioni. Obiettivamente, un disastro.
Dopo l'accordo M5S-Emiliano, le opposizioni hanno più ragione di esistere?
Le opposizioni hanno sempre ragione di esistere. Mantenere vive le proprie idee, rivendicarle ed essere conseguenti alle stesse, battersi perché anche solo una parte del programma con cui ci si è presentati agli elettori possa essere realizzato. Ritengo che sia questa la differenza tra politica e politicanti. È indegno l’accordo consumato con il movimento 5 stelle, sempre caustico in passato sull’emilianismo. Sono curioso di vedere come faranno a conciliare Emiliano e il M5S le differenze programmatiche e soprattutto i toni al limite delle offese personali usati in campagna elettorale.
Le grandi alleanze di Michele Emiliano vi hanno danneggiato? Con lui ormai ci sono grandi portatori di voti un tempo del centrodestra...
Ni, nel senso che i portatori di voti sicuramente sono utili alla causa. Il problema è il prezzo da pagare. Noi parliamo un altro linguaggio! Se così non fosse il Comunista Vendola non avrebbe mai vinto le elezioni. Dobbiamo creare un contatto diretto con i pugliesi e far arrivare forti e chiari i nostri programmi. Le nostre posizioni devono essere comprese senza fraintendimenti, mi piace pensare di poter vincere così le prossime elezioni.
Politica nazionale. Vede, in caso di crisi, nuove elezioni o un Conte ter?
Non credo si andrà a nuove elezioni. Probabilmente si arriverà o a un Conte III, cosa più probabile, o ad un nuovo governo con la stessa maggioranza.
Fontana, leghista lombardo, teme la zona rossa per la sua Regione. Lei che linea adotterebbe per diminuire i contagi e salvaguardare al contempo l'economia?
Dare una direzione precisa e chiarire qual è la situazione attuale. Ho chiesto all’Assessore Lopalco di venire in Consiglio per spiegarci qual è la situazione reale dal punto di vista epidemiologico, e cosa intende fare il governo regionale per combattere questa pandemia. Essere precisi e rigorosi in quello che si dice, porta anche il cittadino ad essere più rispettoso degli eventuali provvedimenti. Quando, viceversa, regna la confusione, la gente si sente libera di fare come crede. Quanto agli indennizzi, se seguissimo il modello della Germania potremmo tenere le attività chiuse e allo stesso tempo ristorarle. Sono state fatte manovre per 140 miliardi di euro, ma la verità è che la gente ha tuttora grossi problemi nell’andare avanti.
Si vaccinerà contro il Covid? Cosa pensa dei furbi che stanno «saltando la fila»?
Mi vaccinerò sicuramente. I furbi? Andrebbero semplicemente individuati e screditati oltre che sanzionati in maniera importante.