BARI - Nuova corsa contro il tempo in Europa per non perdere le risorse non spese del Programma di sviluppo rurale (Psr). Coldiretti Puglia chiede agli europarlamentari pugliesi di tutte estrazioni di fare blocco comune per chiedere una deroga ai termini non rispettati (per il secondo anno di fila), offrendo una chance per impiegare nell’agricoltura regionale i fondi di Bruxelles. «Serve un impegno bipartisan dei parlamentari pugliesi in Europa per sostenere la richiesta di deroga bis che avanzerà la Regione Puglia al principio del disimpegno automatico delle risorse del Programma di sviluppo rurale (Psr) della Puglia per non perdere 95,6 milioni di euro di risorse comunitarie che con il cofinanziamento del Ministero dell'Economia e delle Finanze superano i 158 milioni di euro».
L’annosa questione dei fondi Psr è stata un refrain nella passata legislatura regionale (con forti polemiche tra l’assessore Leo Di Gioia e il governatore Michele Emiliano): il dossier è diventato una delle priorità del nuovo responsabile della giunta per l’Agricoltura, Donato Pentassuglia, ma i problemi legati alla spesa dei fondi europei restano sul tavolo. «La Puglia - rileva il presidente regionale di Coldiretti, Savino Muraglia - è l’unica Regione d’Italia a non aver speso tutte le risorse del Psr a disposizione entro il 31 dicembre 2020. Restituire anche un solo euro a Bruxelles sarebbe in questo momento inaccettabile, considerato lo scenario di crisi aggravato dall’emergenza Covid». «La Puglia chiederà una deroga alla Commissione europea per il secondo anno consecutivo - sottolinea Muraglia - perché già l’anno scorso non aveva speso tutte le risorse, ben 82 milioni di risorse Feasr pari a 142 milioni complessivi di risorse pubbliche».
Gli europarlamentari pugliesi sono disponibili a diventare una falange in difesa del territorio, come auspicato dalle categorie agricole. «Per il secondo anno consecutivo - spiega Raffaele Fitto, co-presidente del gruppo europeo dei Conservatori-Fratelli d’Italia - la Regione Puglia dovrà sperare nella benevolenza della Commissione europea per ottenere nuovamente una proroga che eviti di perdere oltre 95 milioni di euro di aiuti europei all’agricoltura». «Farò qualsiasi cosa per evitare che a subire le inefficienze e gli sbagli possano essere solo gli agricoltori. Lo scorso anno la giustificazione è stata la presenza di un pesante contenzioso giudiziario-amministrativo. Quest’anno qual è, il Covid? Una motivazione che regge poco visto che altre Regioni del Sud (alle prese con la stessa pandemia) hanno ottenuto un eccellente risultato: l’exploit spetta alla Calabria che ha avuto un avanzamento della spesa pari al 65,26%». Poi un affondo contro il governo Emiliano: «In queste ore - conclude Fitto - è l'Agea a decretare il più completo fallimento della Regione Puglia: al 31 dicembre scorso siamo l'unica regione in Italia a non aver raggiunto il target di spesa previsto. La Puglia ha chiuso il 2020 con un avanzamento della spesa pari al 41,74%, notevolmente inferiore sia alla media nazionale al 57,91%, che a quella delle altre Regioni al 53,54%. I danni prodotti al settore vanno risarciti da chi ha sbagliato e le responsabilità sono facilmente individuabili».
Più misurato l’intervento dell’eurodeputato grillino Mario Furore, esponente dell’ala del Movimento favorevole all’accordo con il governatore Emiliano: «Noi, sul Psr, ci rendiamo conto che oltre alle negligenze regionali si sono aggiunti fattori esterni che hanno determinato la mancata spesa. Ora però non dobbiamo assolutamente perdere risorse. Stiamo studiando la questione con i nostri funzionari. Siamo disponibili a sostenere questa ipotesi avanzata da Coldiretti, realizzando un patto per difendere il sistema economico e agricolo pugliese».
Andrea Caroppo, eurodeputato di Sud in testa: «Ci sarà il mio impegno per evitare di depauperare la Puglia di queste risorse. Al di là delle responsabilità che ci sono e sappiamo a chi imputarle, dobbiamo cercare di risolvere questo vulnus». Poi una proposta: «Sarebbe importante avere un lavoro coordinato con la Regione che ha un ufficio a Bruxelles sottoutilizzato dove non si svolge attività di raccordo con le altre articolazioni, a partire dall’europarlamento. Questa carenza ci costringe ad intervenire in extremis, ancora una volta, sul Psr», conclude Caroppo.
L’approccio trasversale a difesa delle risorse per la Puglia piace all’assessore regionale Pentassuglia: «Sono al lavoro per preparare la richiesta di proroga per Bruxelles. Il contenzioso legale ci frenato nella spesa, al netto del periodo covid che ha impattato sulle imprese impedendo di svolgere e rendicontare i lavori. Ora fare squadra in Ue è una buona cosa». «La spesa relativa al 2020 - precisa infine l’esponente dem - è stata fatta per il 93%».