Dopo il voto

Puglia, varata la nuova Giunta: Piemontese è vicepresidente. Ecco i nomi. Scoppia la polemica

Michele De Feudis

Alla cultura, Tutela e sviluppo delle imprese culturali, Turismo, Sviluppo e impresa turistica va l'ex ministro Massimo Bray

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, oggi ha firmato i decreti di nomina di nove componenti su dieci della nuova Giunta regionale, in attesa di conoscere se il M5S accetterà la sua proposta di far parte della squadra di governo.

A cinquantotto giorni dalle elezioni regionali nelle quali il centrosinistra nella versione « coalizione dei pugliesi» ha vinto con un netto vantaggio su destra e M5S, il governatore ha scelto di tracciare una linea seguendo precise coordinate: la centralità del Pd nella squadra di governo, la pari dignità (due assessorati a testa) alle liste civiche entrate in Consiglio, un assessore esterno indicato di concerto con Nichi Vendola, una nomina alla Cultura di rilievo nazionale (il direttore della Treccani, Massimo Bray, già ministro), e un posto riservato ai Cinquestelle nell’orizzonte della riproposizione in Puglia dell’alleanza giallo-rossa che sostiene Giuseppe Conte.

Ecco la squadra di governo (a forte trazione salentina): il consigliere Raffaele Piemontese (Pd) è vicepresidente della Giunta e assessore al Bilancio; Massimo Bray (esterno, area dalemiana direttore generale dell’Istituto della Enciclopedia Treccani) ha la delega alla Cultura; Alessandro Delli Noci (Con) allo Sviluppo economico; Sebastiano Leo (Popolari) al Lavoro e Istruzione; Pierluigi Lopalco (Con) alla Sanità; Anna Grazia Maraschio (esterna indicata da Nichi Vendola) all’Ambiente e all'Urbanistica; Anita Maurodinoia (Pd) ai Trasporti, Donato Pentassuglia  (Pd) all’Agricoltura, Francesco Stea (Popolari) al Personale.

Emiliano ha mantenuto la delega alla Protezione Civile e, temporaneamente, la delega al Welfare.  

Tra i motivi che hanno spinto Emiliano a una seduta supplementare di mediazione c’è una verifica legata all’opportunità politica di indicare Anita Maurodinoia come assessore (è imputata in un procedimento giudiziario che a gennaio dovrebbe essere dichiarato prescritto), e al tentativo di ricomporre i malumori a sinistra. Art.1, con una nota di Arturo Scotto, coordinatore politico nazionale, insorge (aveva richiesto una nomina per Ernesto Abaterusso): «Il presidente si assume la responsabilità di escludere un pezzo importante della sinistra pugliese, producendo una ferita grave nello schieramento progressista».

Si tratta di una frizione rilevante con il partito di Roberto Speranza, ministro che è stato uno dei più attivi sostenitori di Emiliano in campagna elettorale. E così a Scotto ha replicato Giovanni Procacci, consigliere politico del governatore, che rileva come la posizione di Art.1 non possa essere quella di tutta la lista Senso civico, cartello di più realtà, e poi chiarisce: «Emiliano intende utilizzare le indicazioni di Art.1 nella gestione amministrativa», mentre i due assessori esterni (Maraschio e Bray) sono stati scelti come «personalità di grande rilievo e di grande competenza, capaci di rappresentare la sinistra senza specifiche connotazioni politiche». Ieri sera l’ex ministro Bray è stato stato sommerso dagli auguri entusiasti della sinistra pugliese (manterrà l’incarico di direttore della Treccani).

IL COMMENTO DEL GOVERNATORE - «La nuova Giunta - commenta Emiliano - tiene conto in maniera equilibrata delle varie componenti della maggioranza in Consiglio regionale, puntando a valorizzare competenza ed esperienza in relazione alle deleghe assegnate. La composizione del Consiglio, all’esito dei ricorsi al Tar, oggi è diversa rispetto a quella che avevamo davanti all’indomani delle elezioni, sulla base della quale avevamo fatto determinate previsioni. La presenza di donne in Giunta è garantita nella misura di 3 a 7 e siamo impegnati con le forze politiche per far sì che l’Assemblea legislativa sia guidata per la prima volta da una donna».

La papabile è Loredana Capone, ex assessora al Turismo. «Com'è noto - prosegue Emiliano - otto su dieci assessori devono essere scelti tra i consiglieri eletti, il presidente ha facoltà di nominare solo due esterni. La scelta è stata quella di nominare Anna Grazia Maraschio, avvocato con pluriennale esperienza nel campo penale, in particolare dei reati contro la pubblica amministrazione ed in materia ambientale. E Massimo Bray, una delle massime personalità del panorama culturale italiano che porterà la sua esperienza e sensibilità in un settore per noi di fondamentale rilievo. Già ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Bray è direttore generale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani. A lui intendo affidare anche il coordinamento dei progetti inerenti il Next Generation europeo».

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