L'ufficialità

Puglia, Emiliano nominato presidente: «Ha vinto le elezioni». 29 seggi alla maggioranza

Massimiliano Scagliarini

Arriva la proclamazione ufficiale: Lopalco decade da assessore. Otto partiti nel nuovo Consiglio

Michele Emiliano è ufficialmente il nuovo presidente della Regione Puglia. La Corte d’appello di Bari lo ha proclamato stamattina, al termine dei conteggi sui verbali degli Uffici elettorali provinciali. I magistrati stanno ora completando il conteggio che riguarda l’assegnazione dei seggi. La proclamazione ha come effetto la decadenza della giunta regionale, compresi i neo-nominati assessori Pier Luigi Lopalco (Salute) e Donato Pentassuglia (Agricoltura). Per ripristinarli ufficialmente Emiliano dovrà emanare un nuovo decreto.

In Consiglio regionale entreranno otto partiti. Per la maggioranza Pd, Con e Popolari. Per l’opposizione il M5S e poi il centrodestra con Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Puglia Domani.

La maggioranza di Michele Emiliano potrà contare su 29 seggi, il massimo possibile in base alla legge elettorale pugliesi. Questa è la decisione della Corte d’Appello di Bari, che stamattina ufficializzerà gli eletti per la prossima legislatura in Regione: il verbale sottoscritto ieri dal presidente della Commissione elettorale centrale, il giudice Maria Mitola, cambia radicalmente il quadro ipotizzato dal ministero dell’Interno all’indomani del voto, con il centrodestra che perde due seggi e scende a 16. Il verbale sarà pubblicato oggi. Ma comunque vada, ci saranno ricorsi.

I giudici hanno infatti stabilito - accettando la tesi del delegato di Emiliano, il professor Giuseppe Morgese - che la percentuale da considerare ai fini del calcolo del premio di maggioranza è pari al 40,93%, quella che si ottiene sommando tutte le liste della coalizione di centrosinistra (oltre il 40% scattano 29 seggi) e non solo quelle che hanno superato la soglia di sbarramento: interpretazione, quest’ultima, che era stata utilizzata invece nel 2015 e che a settembre aveva portato il Viminale ad assegnare a Emiliano solo 27 seggi.

Da questa impostazione (e da un calcolo, quello sulla ripartizione della provincia di Foggia, che sembrerebbe contenere un errore) discende dunque la nuova mappa dei seggi, che cambia tantissimo anche all’interno delle coalizioni. Il Pd avrà infatti 15 consiglieri: tre a Bari, nella Bat e a Taranto e due nelle altre province. Resteranno dunque fuori sia Domenico De Santis (il collaboratore di Emiliano arrivato quarto nel Barese) sia il consigliere uscente salentino Sergio Blasi, mentre rientrano sia Michele Mazzarano (Taranto) che Ruggiero Mennea (Bat). Chi ci guadagna, e non poco, sono le due liste civiche della coalizione che arrivano a sette seggi ciascuna. In «Con» rientra l’uscente Peppino Longo (secondo a Bari dietro l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco), e tra i Popolari l’altro uscente Mario Pendinelli (secondo a Lecce dietro l’assessore uscente Sebastiano Leo).


All’opposizione i grillini conservano i cinque seggi della ripartizione di settembre, ma è nel centrodestra che cambia praticamente tutto. A cominciare dal seggio che spetta al candidato governatore sconfitto Raffaele Fitto, nella ipotesi (probabile) che dovesse scegliere di rimanere a Bruxelles: al suo posto entrerebbe Giacomo Conserva (Lega, Taranto) che già figurava tra gli eletti «pieni» secondo il ministero dell’Interno. Adesso invece la Lega scende a 3 così come Forza Italia, mentre Fratelli d’Italia e la civica Puglia Domani restano rispettivamente a 6 e 3 consiglieri: ma nella prima ipotesi il seggio di Fitto sarebbe andato alla circoscrizione di Taranto della lista civica. Niente seggio tra gli azzurri per Vito De Palma (Taranto), mentre la Lega perde (almeno temporaneamente) il seggio che sarebbe toccato a Conserva. Dal punto di vista della ripartizione territoriale, Bari avrà undici consiglieri così come Lecce (considerando pure Fitto), Foggia nove, Taranto sette come la Bat e Brindisi cinque.

Il verbale della Commissione elettorale centrale (che prima di procedere con i conteggi ha esaminato le sei memorie presentate nell’interesse di numerosi candidati, tese a privilegiare una o l’altra interpretazione della legge sul tema del premio di maggioranza) può essere impugnato davanti al Tar. Sicuramente faranno ricorso tutti i candidati che, risultati eletti dai calcoli del Viminale, oggi si ritrovano fuori. E non potranno che fare ricorso i partiti del centrodestra, quelli che per via della differente interpretazione sul premio di maggioranza hanno perso due seggi.

«Le notizie che giungono dalla Corte d’Appello di Bari sono vergognose - ha scritto su Facebook il commissario regionale di Forza Italia, Mauro D’Attis -. Se confermate faremo ricorso alla Giustizia. Se c’è». Stamattina, con gli atti ufficiali, si potrebbe capire qualcosa in più. Ma intanto già ieri la Corte d’Appello ha proclamato eletto Michele Emiliano: la conseguenza è la decadenza di tutti gli assessori, compresi Lopalco e Donato Pentassuglia che erano stati nominati in «anticipazione» della nuova giunta.

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