L'intervista
Lum, parla il nuovo rettore: «Viva il territorio con studenti e imprese»
La parola a Garzoni: corsi anche in Ingegneria Gestionale e Scienze gastronomiche
Sapere e territorio. Due terminali che collegano da sempre l’impegno della Lum, la Libera Università Mediterranea nell’ottica della crescita del territorio. A raccogliere ora la sfida è il nuovo rettore dell’ateneo, Antonello Garzoni, insediatosi nella sede di Casamassima agli inizi di settembre. Niente rivoluzioni: «Abbiamo dato vita – spiega il nuovo rettore alla Gazzetta – a una governance in cui mi occuperò degli aspetti accademici, mentre il professor Emanuele Degennaro resta presidente del Consiglio di amministrazione dell’ateneo». Garzoni, 51 anni, laureato all’Università Bocconi di Milano, insegna Strategie competitive.
Il momento è delicato, con le tante incognite legate al Coronavirus.
«Perciò il primo atto è stato ampliare l’offerta formativa creando i dipartimenti di Management, Finanza e Tecnologia e quello di Scienze giuridiche e dell’impresa e istituendo quattro nuovi corsi di laurea che si affiancano a Economia e Giurisprudenza: Ingegneria gestionale e Scienze gastronomiche. In programma c’è un nuovo campus tecnologico, sempre a Casamassima. Sarà operativo a metà del 2021».
Il vostro «marchio» resta quello di Università a stretto contatto con il territorio.
«E infatti lavoriamo per intensificare le relazioni con le imprese costituendo laboratori didattici gestiti insieme per rafforzare un modello educativo orientato sul saper fare. Riteniamo essenziale che i primi anni universitari siano dedicati allo studio e che la fine del percorso accademico preveda l’acquisizione di competenze e conoscenze applicative, pratiche, lavorando con le imprese; lo studente acquisisce così un linguaggio affine alla domanda che proviene dal mondo del lavoro. Abbiamo dotato le aule di lavagne interattive, le blended, per favorire interazioni a distanza, collaborazioni con manager e docenti di altre realtà, amplificando la didattica. Cresciuta anche la collaborazione con Google suite a proposito di didattica a distanza. L’emergenza covid si è trasformata da punto di debolezza in punto di forza capitalizzando ciò che di positivo poteva produrre. Sono iscritti alla nostra Università 2000 studenti; la crescita delle matricole si aggira intorno al 20 per cento per Economia e Giurisprudenza. Ritengo sia buona la risposta del territorio. Poi il 96 per cento di studenti sono soddisfatti dell’offerta formativa secondo il sondaggio condotto dal Consorzio università».
Tornando all’epidemia, la didattica a distanza rimane un punto fermo per governare l’emergenza.
«Il decreto della presidenza del Consiglio obbliga le Università a far seguire le lezioni a distanza agli studenti che desiderano farlo per ragioni di salute e sicurezza. Per evitare l’affollamento sono stati ridotti i corsi sdoppiando le presenze nelle aule. Ci prepariamo all’apertura del nuovo anno accademico il 5 ottobre. Raccogliamo, intanto, le certificazioni sugli esoneri».
Anche la discussione della tesi di laurea è possibile a distanza?
«La previsione è in presenza, con gruppi di massimo dieci studenti a sessione per evitare assembramenti. Se uno studente, però, certifica problematiche legate al Covid consentiamo gli esami e la discussione della tesi on line. Il massimo di 10 studenrti in presenbza riguarda sole le sessioni di laurea. Le lezioni saranno svolte con classi più ampie, rispettando il distanziamento previsto dalle disposizioni di legge. A settembre non più del 5 per cento degli studenti ha sostenuto gli esami a distanza. C’è desiderio di tornare all’Università, di tornare alla normalità. A noi spetta garantire la massima sicurezza. E lo facciamo. Oltre a mascherine, gel e altre misure abbiamo previsto la permanenza degli studenti delle classi per un massimo di quattro ore in aula, con differenti orari di accesso».
Insediandosi ha incontrato i docenti della Lum. Quali prospettive ha indicato?
«Siamo orientati su tre ambiti: interdisciplinarietà, internazionalizzazione e connessione con il territorio. Sul primo punto dobbiamo stimolare il lavoro di collaborazione tra le facoltà di Economia e Giurisprudenza. Sull’internazionalizzazione occorre costruire occasioni per far viaggiare i nostri studenti all’estero attraendo studenti da altri Paesi. Il terzo ambito è l’interconnessione con il territorio. Dobbiamo avere una certa influenza: la capacità della didattica di incidere sul territorio lavorando con le imprese e la Pubblica Amministrazione. Offrendo a questi soggetti e anche alle istituzioni policy di cambiamento. Abbiamo attivato tre osservatori: su imprese famigliari, impatto economico delle norme e crisi di impresa. Tutto ciò fa parte del Piano strategico della Lum per il 2025. Guardiamo lontano».