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Regionali Puglia, Laricchia a Mottola: «Pubblica amministrazione ostaggio di interessi politici»

Redazione online

La candidata presidente alla Regione del Movimento 5 Stelle e Puglia Futura, insieme alla senatrice Barbara Lezzi, ha incontrato gli operatori del settore dei matrimoni

BARI - «Vogliamo che i cittadini ritrovino la fiducia nei confronti dei servizi pubblici. Purtroppo per anni il pubblico è stato ostaggio di scelte guidate solo da interessi politici e non da reali esigenze del territorio. Vogliamo accompagnare le imprese nei tavoli nazionali per far conoscere le realtà territoriali e portare al Governo le istanze del comparto. Per questo penso a un distretto del wedding, che unisca diversi codici Ateco, un ufficio stampa internazionalizzazione per portare le imprese del territorio all’estero e la promozione di una rete di Pugliesi nel Mondo. Questo è il ruolo della politica del territorio, che ha il polso reale della situazione». Lo ha detto a Mottola la candidata presidente alla Regione Puglia del Movimento 5 Stelle e Puglia Futura, Antonella Laricchia, durante un incontro con gli operatori del settore dei matrimoni.

Con Laricchia c'erano anche la senatrice Barbara Lezzi, il sottosegretario al Lavoro e Politiche Sociali Stanislao Di Piazza, e l’eurodeputata Rosa D’Amato.

«In un evento straordinario come la pandemia abbiamo tentato di dare risposte a tutti - ha spiegato Lezzi - il presidente Conte ha portato avanti negoziati per nuove e consistenti risorse e abbiamo tamponato l’emergenza. Ma ora dobbiamo pensare a una ricostruzione: il settore dei matrimoni ha patito di più e per questo raccogliamo le proposte delle imprese per dare risposte precise ad ogni settore».
Durante l’incontro, riferisce una nota dei Cinquestelle, si è collegato anche l’imprenditore della moda, Santo Versace. «Il settore della moda - ha spiegato - sta affrontando una crisi difficile: la merce bloccata, i negozi chiusi, le collezioni ferme. Per dare nuovo impulso alle imprese è necessario parlare di formazione perché il Made in Italy è lavoro manuale. Oggi le imprese hanno bisogno di una politica che guardi alle competenze e metta al primo posto il bene comune».

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