LA REPLICA

Ex sindaco D'Atri su revoca incarico: non sono responsabile minacce a cronista

REDAZIONE REGIONALI

Dopo la nomina revocata dalla Regione: «La mia condanna per fatti del 2001»

«Se qualcuno» ha fatto minacce al cronista della «Gazzetta», secondo l’ex sindaco di Grumo, Michele D’Atri, «è giusto che gli organi competenti intervengano ma il fatto che sarebbero, e uso il condizionale, riconducibili a persone che guardano la mia pag Facebook non significa che siano a me riconducibili». Dopo che la Regione gli ha revocato l’incarico di commissario della Asp di Monopoli per una condanna che non aveva dichiarato, D’Atri si difende con una nota che in sostanza conferma la ricostruzione della «Gazzetta»: «Lo stesso giorno in cui è stata firmata la revoca e prima che mi venisse notificata - dice D’Atri - avevo provveduto a comunicare le mie dimissioni proprio per evitare speculazioni a danno del candidato presidente Michele Emiliano».

In relazione all’accusa civile di concussione, D’Atri conferma quanto scritto dalla «Gazzetta»: «Sono stato assolto perché il fatto non sussiste con sentenza del Tribunale di Bari mai appellata dalla Procura della Repubblica e pertanto divenuta definitiva per cui non capisco perché si parli ancora di quell’episodio». Se ne parla perché quell’episodio ha dato inizio all’indagine militare che ha portato alla sua condanna: «La condanna riportata a 6 mesi di reclusione pena sospesa e non menzione della medesima nel casellario giudiziale - conferma D’Atri - attiene a un reato militare, violata consegna, commessa nel 2001». Tuttavia la legge regionale 14 impedisce la nomina nelle Asp in caso di condanna non inferiore a sei mesi di un pubblico ufficiale. Per questo Emiliano ha revocato la nomina».

Privacy Policy Cookie Policy