Antonella Laricchia, consigliere regionale e candidato governatore M5S. Tante pressioni per una riproposizione dell’alleanza giallo-rossa in Puglia per nulla?
«Queste pressioni del Pd hanno rafforzato la consapevolezza del nostro ruolo in questo momento storico: guidiamo l’unica opportunità di cambiamento per questa terra».
Sarà l’unico candidato-presidente donna, dopo la bagarre per la doppia preferenza.
«Le donne hanno subito una grave offesa dall’ultimo consiglio regionale, dalla destra e dalla sinistra. La vecchia politica parla di donne in maniera retorica: al momento dei fatti le offende o le ignora. Spero che la prossima legislatura si apra con un messaggio politico diverso, con le donne che scelgono il primo presidente donna».
Con la doppia preferenza ci saranno più elette nel prossimo consiglio?
«Se il M5S farà un grande risultato, ci saranno più donne. Dipende molto dal numero degli elettori. La vecchia politica pur mettendole in lista, sa come tenerle a casa. Il voto della vecchia politica può essere neutralizzato da una ampia partecipazione del popolo pugliese».
Il programma pentastellato…
«Ci lavoriamo da un anno: prima ho coordinato la ricognizione sugli atti del gruppo consigliare poi abbiamo tenuto incontri nei territori, post covid virtuali, con categorie e associazioni».
Come vede il futuro dell’ex Ilva?
«Sono l’unica candidata presidente che ha accolto l’appello dei sindaci del territorio per la chiusura dell’area a caldo attraverso un accordo di programma, con il modello Genova. Lo chiediamo da tre anni. Noi garantiamo che la regione sarà al fianco dei territori».
Si va verso la produzione con il gas?
«Decarbonizzazione è parola che significa tutto e il contrario di tutto. È essenziale garantire la chiusura progressiva delle fonti inquinanti. Ora si fa con l’area a caldo, ma poi bisogna fare la riconversione economica, liberando Taranto dal ricatto occupazione».
Un giudizio sull’Agricoltura amministrata da Emiliano?
«Gli agricoltori sono vittime del crimine politico peggiore commesso in Puglia: se diventerò presidente, pur non avendo responsabilità, mi muoverò consapevole di essere in debito con gli agricoltori, garantendo l’ascolto. Purtroppo si è fatta la guerra ai giudici piuttosto che salvare risorse strategiche per l’economia del territorio. Con noi alla guida ricontratteremo in Ue le programmazioni, spiegando che chi ha sbagliato è stato mandato a casae».
Sulla Sanità?
«Emiliano si è mosso in scia di Fitto, con tagli per far rientrare nei costi. Sono però rimasti i soldi per gli sprechi. L’ultima iniziativa deplorevole è avvenuta in questa legislatura: hanno aumentato gli stipendi ai dg mentre si tagliavano i servizi per risparmiare. Le nostre proposte: rafforzare la sanità del territorio, liberando gli ospedali da accessi che possono essere gestiti più vicino alle case dei pugliesi; programmare l’offerta degli ospedali sui dati dei cittadini: liste d’attesa, mobilità passiva e dati epidemiologici».
Lavoro: il destino dei giovani pugliesi è prigioniero della retorica che li trasforma in camerieri e affittacamere?
«I tecnici del marketing e l’ingegnere energico sono professionalità rare da noi, perché non ne formano abbastanza nelle accademie. Va adeguata la formazione con incontri periodici costanti tra accademie e imprese. Vanno potenziati i centri per l’impiego che fanno incontrare domande e offerta di lavoro: ne ho visitati alcuni senza arredi o software necessari».
Sul reddito di dignità Emiliano sostiene di avervi anticipato…
«Il reddito di cittadinanza è un tema dei 5s prima che Emiliano lo trasformasse in una elemosina ai cittadini pugliesi. Gli proposi più volte di aumentare le risorse per il Red, andando a individuare gli sprechi come i vitalizi e gli stipendi dei consiglieri regionali, ma Loizzo - ricevendo un ordine da Emiliano - dichiarò inammissibili tutti i nostri emendamenti».
Chi butta giù dalla torre tra Fitto e Emiliano?
«Sono speculari, come dimostrano le loro liste: ci sono candidati che stanno contrattando con uno o l’altro, ci sono partiti che sono lì a decidere se andare a destra o sinistra, perché garantiscono lo stesso sistema di sempre».
Si candiderà al consiglio regionale come consigliere?
«Sì, il M5S offre da sempre questa possibilità. Tutti i tentativi di cambiare la legge elettorale, allineandola a quella dei sindaci non sono mai andati a buon fine. E quindi sarò tra i candidati consiglieri».
Il suo slogan è “Il tuo voto cambia”. Se non siete né di destra, né di sinistra, come vi posizionate?
«Siamo la più importante novità del secolo. Il M5S ha superato il vecchio bipolarismo e punta a migliorare la qualità della vita dei pugliesi».