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Asfalto, ferro e niente acqua tra le 130 opere prioritarie in Puglia e Basilicata

 
Marisa Ingrosso

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Marisa Ingrosso

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Ci sono la Statale Jonica e la Basentana, niente da fare per la SS 275

Giovedì 09 Luglio 2020, 14:33

Asfalto, ferro e niente acqua per Puglia e Basilicata. Si può sintetizzare così l’elenco di 130 opere strategiche del cosiddetto «Italia Veloce», approvato dal Consiglio dei Ministri. Sono interventi individuati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) e anche per essi varrà l’articolo 9 del decreto legge Semplificazioni che prevede una nuova figura di commissari, rafforzata rispetto a quella “normale” e però depotenziata rispetto a quello del Ponte di Genova.
Stando ai calcoli del Mit, il piano «Italia Veloce» avrà un costo totale di 200 miliardi di cui 130 già finanziati. Per i fondi necessari restanti, secondo il ministro Paola De Micheli sarà fondamentale approfittare del Recovery Fund, quando sarà disponibile.

ASFALTO -  Nell’ambito di «Italia Veloce» ci sono 36 opere, sulle quali il Governo ha raggiunto l’intesa, e che saranno certamente commissariate. Tra esse 11 importanti interventi stradali. Soltanto uno riguarda Puglia e Basilicata: la famigerata strada statale 106 Jonica, una lingua di asfalto di 491 km che attraversa tre regioni e congiunge Reggio Calabria e Taranto in una sequela di tratti con asfalto ottimo o buche spacca ruote e spartitraffico che separa i sensi di marcia, a volte sì e a volte no. Una strada che – stando all’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – conta una media di quasi due morti al mese in incidenti stradali.

Come spiega Anas sul proprio sito «si tratta di un collegamento strategico per il Sud Italia, poiché mette in comunicazione i due capoluoghi, i numerosi comuni costieri, l’Autostrada del Mediterraneo e l’autostrada A14 “Adriatica” che termina proprio a Taranto». Lungo la statale Jonica, dice Anas, è stato «completato l’ampliamento a quattro corsie, con spartitraffico centrale, di tutto il tratto ricadente in Puglia (39 km) e in Basilicata (37 km). In Calabria sono stati ampliati a quattro corsie circa 67 km, di cui: 15 km al confine con la Basilicata (tra Rocca Imperiale e Roseto Capo Spulico, in provincia di Cosenza); 5 km a ridosso dei centri abitati di Gabella Grande (frazione di Crotone); 22 km tra lo svincolo di Squillace e lo svincolo di Simeri Crichi (compresi 5,2 km del prolungamento della strada statale 280 “dei Due Mari”); infine 25 km tra Locri e Roccella Jonica (in provincia di Reggio Calabria)». In Calabria è partito il 19 maggio 2020 il cosiddetto «Megalotto 3» che riguarda la realizzazione della nuova sede della statale 106 tra Sibari e Roseto Capo Spulico, in provincia di Cosenza, «per una lunghezza di 38 km su due carreggiate separate e un investimento di 1,33 miliardi di euro». Il completamento dell’opera è stimato nell’agosto 2026 e proprio su questo «Megalotto 3» interviene l’attuale decretazione.

Mentre il Salento resta al palo ancora una volta con la 275 (la statale che collega Maglie all’estremità meridionale del «tacco» dello Stivale), il Mit ha inserito tra le «opere prioritarie» dell’«Italia Veloce» la Basentana. Al momento, non è previsto il commissario per quest’altra «statale della morte», ma la strada tutta lucana (il tracciato costeggia il fiume Basento da Potenza a Metaponto) sarà riqualificata (RA5 e SS 407 Basentana – 2° Stralcio e completamento). Sulla statale 658 Melfi-Potenza sono previsti «messa in sicurezza del tracciato e allacciamento stabilimento industriale», ovvero, presumibilmente fino alla Fca di San Nicola. Previsti l’«adeguamento dei collegamenti» per la statale 96 Matera-Bari e anche l’«adeguamento delle sedi esistenti e tratti di nuova realizzazione Salerno-Potenza-Bari – 4° tratta da zona industriale Vaglio a svincolo SP Oppido – SS 96».

Inoltre, nell’ambito del capitolo «decongestionamento delle aree metropolitane», nell’«Italia Veloce» è previsto il «potenziamento della tangenziale di Bari».

FERRO - Tra le 15 opere ferroviarie che avranno in dote un commissario troviamo lavori che il Sud attende da lustri. È il caso della clamorosa incompiuta lucana Ferrandina – Matera – La Martella che ora, promette il Governo giallo-rosso, avrà una «nuova linea ferroviaria». Avrà un commissario dedicato anche il capitolo «potenziamento tecnologico e interventi infrastrutturali sulla linea Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia». E, in proposito, si segnala come tra le 130 opere di «Italia Veloce» sia anche in «progettazione di fattibilità» l’«alta velocità Battipaglia-Potenza-Metaponto-Taranto».

Tra le opere da commissariare c’è pure la realizzazione delle opere relative alla tratta Napoli-Bari (nell’«Italia Veloce» sono previsti anche la sistemazione del nodo di Bari e il potenziamento di Bari Sud e l’integrazione linea Cancello-Napoli), ovvero interventi che dovrebbero mettere una pezza al buco del sistema ferroviario nazionale che, dal 1861 a oggi, non ha mai voluto (voluto!) provvedere a collegare in modo dignitoso le due capitali del Sud, a vantaggio delle rispettive economie. Per altro, come è noto, quando tra un decennio nascerà l’atteso collegamento, non sarà ad alta velocità (sui 300 chilometri all’ora), bensì ad alta capacità (circa 200 chilometri all’ora). Per avere, insomma, un treno che consenta di fare l’equivalente, attuale, Milano - Torino in 45 minuti, se ne parlerà tra chissà quante generazioni.

Inoltre, segnaliamo che, tra le 130 opere di «Italia Veloce» è comunque prevista, oltre alla voce «upgrading tecnologico e infrastrutturale itinerario Napoli-Bari» anche l’omologo intervento per l’itinerario «Lecce-Taranto».
Un capitolo a sé merita la voce «completamento raddoppio Pescara-Bari». Infatti qui il previsto commissario potrebbe non bastare giacché la tratta Termoli-Lesina (a binario unico fin dal 1863) è nel caos dopo che la Commissione Via-Vas del ministero dell’Ambiente ha espresso parere negativo relativamente alla compatibilità ambientale del lotto 2-3 Termoli Ripalta (Rete Ferroviaria Italia, proponente del progetto, ha chiesto il riesame e inviato integrazioni); nonostante l’opera fosse prevista da lunga pezza (era nella Legge Obiettivo 2001 del Governo Berlusconi) e «benedetta» dall’attuale ministero dei Trasporti che, approvato il progetto definitivo, ha inserito l’alta capacità Pescara-Bari, appunto, nell’elenco delle 130 opere strategiche di «Italia Veloce». Di mezzo c’è il problema di alcuni uccelli rari, come il Fratino, che verrebbero disturbati dal cantiere.

Infine, è tra i progetti in «revisione» dell’«Italia Veloce» la direttrice Ionica col «potenziamento Taranto-Metaponto-Sibari-Paola».

ACQUA - Nonostante le necessità della sitibonda Puglia, anche alla luce delle carenze idriche future prospettate dal presidente di Aqp Simeone di Cagno Abbrescia, nell’elenco delle 7 opere che avranno in dote un commissario non c’è alcunché che riguardi i pugliesi. C’è però il Mose, il faraonico progetto di chiuse che, per il momento, non ha risparmiato l’acqua alta a Venezia ma, in compenso, dal 2003 drena miliardi di soldi pubblici, a catinelle.

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