L'intervista

Ministro Lezzi: «Il Tav facciamolo al Sud. Non mi candido alle regionali in Puglia»

Roberto Calpista

Il ministro per il Sud a 360 gradi su Costa Ripagnola, Bibbiano, l'anello ferroviario di Brindisi, l'autonomia differenziata

Ministro per il Sud Barbara Lezzi (M5S), partiamo dall’autonomia regionale, lei ha parlato di un fondo perequativo non punitivo per il Nord. Con la Lega come la mette?
Durante uno degli incontri presieduto dal premier Conte, la Lega aveva accettato, poi ha cambiato idea. Adesso ho sentito il capogruppo Romeo accettare di nuovo di buon grado l’idea di istituire il fondo di perequazione, come previsto dalla Costituzione. La settimana prossima ci sarà un nuovo incontro sul tema delle risorse e mi auguro che si vada avanti.

Che tempi prevede?
Avremmo voluto concludere molto prima. Poi sul piatto sono arrivate le proposte di gabbie salariali, i dubbi sul fondo di perequazione, il nodo scuola. Noi vogliamo vederci chiaro, perché se l’autonomia è fatta bene - la questione della scuola è stata risolta e la materia non verrà regionalizzata - siamo pronti.

Agli elettori 5Stelle del Sud, che sono la vostra forza, come spiegherete questo percorso a «connotazione» leghista?
In realtà adesso il fondo di perequazione non c’è e al Sud ci sono molti servizi che mancano. Con il fondo, che può partire solo se vengono individuati i fabbisogni standard e quindi i livelli essenziali di prestazione, è chiaro che il Mezzogiorno potrebbe avere se non proprio vantaggi, una nuova equità di trattamento.

Il Sud è sprecone?
In proposito c’è anche un’indagine conoscitiva della commissione Finanza della Camera, veniamo fuori da questa retorica. I numeri ci dicono che al Sud ci sono minori investimenti, minore spesa corrente. Già con la commisione tecnica dei fabbisogni standard abbiano fatto i primi passi. Faccio un esempio: il Comune che non ha ancora il servizio degli asili nido, avrà i trasferimenti e potrà, anzi dovrà attivarsi per offrirlo.

Tema trasporti. Lei ha annunciato 20 milioni di euro per l’anello ferroviario di Brindisi, per un progetto Rfi- aeroporto, e sul Tav ha detto che si tratta di un regalo ai francesi di Pd, Forza Italia e Lega, proponendo di farlo al Sud. Cos’è una provocazione?
No, assolutamente. Abbiamo sbloccato quasi 50 miliardi di euro che erano sostanzialmente nelle sabbie mobili da decenni. Abbiamo finito di finanziare la Napoli-Bari, che interessa anche Brindisi e Lecce. Ma l’alta velocità è assente in Sicilia, in Calabria, manca una rete ferroviaria che colleghi i nostri porti, Gioia Tauro, Taranto, Salerno. Quindi tanti investimenti al Sud dovrebbero avere la priorità rispetto ad un’opera che in realtà vede la maggiorparte dei vantaggi in un altro paese. Il nostro interesse, invece, è quello di pensare prima ad efficentare tutte le infrastrutture, soprattutto nei territori finora trascurati.

Quindi il passaggio in parlamento chiesto da Di Maio, non è un escamotage politico per restare paladini di una posizione già persa da principio?
In realtà non è così. Abbiamo motivazioni anche oggettive che porteremo alle Camere e vorrei che questo dibattito abbandonasse la contrapposizione Nord-Sud, opere sì-opere no. È nel merito che i rappresentanti delle diverse realtà territoriali dovranno poi assumere delle responsabilità definitive. Voglio vedere chi dirà sì ad un’opera che va a vantaggio di un altro Paese europeo piuttosto che ad una linea di alta velocità per collegare i punti nevralgici del Mezzogiorno, soprattutto porti e università.

Giovedì alla Camera c’è stato qualche problema con i numeri per quanto riguarda il dl Sicurezza bis. Addirittura Fico è uscito dall’aula. Prevede sorprese al Senato?
Ritengo di no. Ci sarà il tempo del dibattito e voglio ricordare che nel «Sicurezza bis» abbiamo previsto la confisca immediata delle navi se si violano le regole del nostro Paese. Anche in questo caso il discorso non può essere ideologico, ma pragmatico: l’Italia non può restare sola, non è razzismo, ma necessità di regolare il flusso migratorio in base al fatto che siamo in Europa.

A settembre poi vi aspetta la manovra. Salvini spinge sulla flat tax, Di Maio replica dicendo che le coperture restano un mistero. Come se ne viene fuori?
Non solo non sappiamo dove verranno presi i soldi, ma nemmeno come è costruita questa flat tax. Quella delle coperture è questione importante perché non permetteremo mai il gioco delle tre carte con un finto abbassamento della pressione fiscale per poi gravare in altro modo sulle famiglie. Quando arriverà un progetto serio e credibile, lo analizzeremo nel merito: ma giù le mani dalle famiglie, dalle fasce deboli e dalle piccole e medie imprese. Le risorese vanno trovate attraverso la spending review. Vedremo chi avrà coraggio.

Possibile una nuova maggioranza in caso di crisi? Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sembra «aprire» ad un M5S post di Maio.
Non ci facciamo dettare le condizioni da nessuno. Di Maio è il nostro capo politico, se il governo non regge, allora la palla deve tornare all’elettorato.

Nuove elezioni? Non teme una Lega che, nonostante l’inchiesta sui fondi russi, continua ad aumentare il consenso?
Credo che il lavoro paghi sempre, noi stiamo lavorando molto bene e stiamo portando risultati a casa. Sì ci sono gli scandali e trovo imbarazzante che Salvini non voglia riferire in parlamento. Poi comunque la democrazia vince sempre, decidono gli italiani.

L’onda social contro Bibbiano serve a «insabbiare» l’inchiesta Russia-Lega, o ritiene che ci sia un problema serio nel sistema degli affidi?
A Bibbiano c’è stato un problema terribile e ora è necessario stabilire se ci sono altri casi simili. È un incubo su cui ci vuole chiarezza e trasparenza al più presto.

Torniamo alla Puglia. Sta seguendo la vicenda di Costa Ripagnola a Polignano? Gli ambientalisti promettono battaglia e si preparano a scrivere al ministro Costa. Ritiene di dover intervenire?
Dobbiamo cercare punti di incontro. Sono pronta al confronto con tutte le associazioni ambientaliste. Sediamoci attorno ad un tavolo. Gli ambientalisti hanno spesso delle controproposte, vediamole insieme. Da loro ho avuto sempre dei suggerimenti e mai il no a prescindere.

Un’ultima domanda. Nel 2020 si vota alle regionali in Puglia. M5S si sta già organizzando? Sarà lei la candidata?
Ci stiamo lavorando. La riorganizzazione del Movimento prevede una sperimentazione con le liste civiche che quindi ci saranno anche in Puglia. La candidata non sarò io.

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